Vita Moderna: minori compromessi da disastro ecologico-ambientale

Vita Moderna: minori compromessi da disastro ecologico-ambientale
Dirigente Scolastico Michele Cirino
Con queste riflessioni ci rivolgiamo a genitori, educatori, insegnanti, ricercatori. Riflettendo sulle difficoltà e i limiti della vita moderna,  proponiamo una soluzione realistica ed efficace ai problemi e apriamo forse la speranza che i futuri adulti ritrovino la forza e la vitalità per realizzare un’esistenza serena e appagante.
Che rapporto hanno i bambini di oggi con la natura?
Come si devono comportare genitori e educatori di adolescenti cresciuti in città?
Quali posizioni dovrebbero assumere le autorità cittadine verso la politica ecologica e ambientale?
Le ultime ricerche hanno dimostrato che i bambini delle grandi città hanno “polmoni da vecchi fumatori”. Medici e psicologi mettono in guardia periodicamente da un’elevata esposizione a videogiochi, tv e computer che rende i nostri figli aggressivi, oltre che sedentari.
Si tratta di quello che è stato definito disordine da deficit di natura: non una vera e propria patologia, ma una condizione di vita che porta i bambini a manifestare sintomi e segnali che trovano la loro origine più profonda nella mancanza di contatto con la natura. Disturbi dell’attenzione, svogliatezza, a volte vera e propria depressione, ansia e persino l’obesità paiono avere una stretta correlazione con la deprivazione subita da queste ultime generazioni di bambini, cresciuti chiusi fra le quattro mura di casa, in città soffocate dal traffico dove gli spazi verdi sono ridotti quando non assenti del tutto.
Analizzando le abitudini e le difficoltà delle nuove generazioni, da operatori scolastici  individuiamo un crescente “disturbo da deficit di natura”, che non è una malattia vera e propria, ma una condizione di vita, un modo di essere. Sono sempre di più i ragazzi che conducono un’esistenza chiusa in interni soffocanti dove regnano videogiochi, computer, televisori, imprigionati in città spesso carenti di aree verdi e dominate da traffico e smog. Tra le paure dei genitori e la difficoltà di movimento e di sfogo in spazi aperti, i bambini e gli adolescenti accusano ogni giorno di più disturbi quali obesità, disattenzione, svogliatezza, noia, depressione, ansia.
Considerato che l’educazione parla all’uomo dell’uomo, chi è legittimato a parlare in nome dell’uomo…e come deve essere un uomo per qualificarsi Uomo?
Ci chiediamo quale è il destino della formazione e se ha ancora la forza di educare spiriti liberi.
In questa prospettiva, la Scuola ha letto le epoche e ha educato, con forza contagiosa, non solo singoli discepoli, ma intere generazioni.
Oggi si ravvisa la necessità di inaugurare nuovi scenari entro i quali snodare una nuova valorizzazione della persona nella vita economica e sociale.
Siamo giunti ad un appuntamento improrogabile con la Storia di noi stessi, ovvero dobbiamo puntare sulle capacità e sulla valorizzazione delle persone, l’unico modo per promuovere  uguaglianza, per uscire dall’isolamento individuale e dalla solitudine sociale.
La libertà e la stessa democrazia, infatti, assumono  significato concreto se esercitate dentro le relazioni sociali,   abbinando l’approccio socio-relazionale alla partecipazione esperienziale.
Oggi si invoca l’intervento delle istituzioni educative per qualsiasi emergenza sociale.
In questi anni vertiginosi, infatti, la Scuola rappresenta uno degli strumenti più importanti per il ripristino dei tessuti  individuali e relazionali.
Attualmente i media hanno un ruolo sempre più importante nella quotidianità degli adulti e dei bambini. In particolare questi ultimi hanno sviluppato un’abitudine e una sfrenata facilità nell’utilizzo di strumenti elettronici, soprattutto computer e  cellulari.
Oggi si avverte con sempre maggiore preoccupazione l’urgenza di pensare ulteriormente a una didattica moderna, di stimolare “entrambi i modi di conoscere il mondo: l’esperienza diretta e quella digitale”.
Una Scuola della democrazia e per la democrazia, centrata sulle norme basilari di una fondamentale e necessaria etica. Una Scuola diretta a contrastare lo spazio che i social di ultima generazione sottraggono alle attività del tempo libero dei bambini e degli adolescenti, oltre che – in alcuni casi –  l’analfabetismo dei codici di comportamento pubblico.
Le esperienze a contatto con la realtà ed il mondo circostante favoriscono lo sviluppo, la conoscenza e la possibilità di vivere determinate emozioni, nonché la possibilità di contrastare i fenomeni di isolamento derivanti dallo stretto rapporto creatosi tra  le giovani generazioni  e la moderna tecnologia.
Negli ultimi tempi, l’eccessivo utilizzo dei social, facilmente reperibili e apprezzati da bambini e adolescenti, ha prodotto ostacoli nello sviluppo degli stessi: in particolare fatica mentale e disattenzione.
Pertanto, è importante imparare a conoscere, educare la nostra esistenza nella vita quotidiana, ossia un  episodio nel flusso esteriore del tempo.