Coordinamento Costituzione: Pnrr e Scuola 4.0, restiamo umani!

Coordinamento Costituzione: Pnrr e Scuola 4.0, restiamo umani!

Nell’ambito del gruppo di lavoro promosso da FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) che si è delicato al delicato argomento in oggetto, trasmettiamo il risultato di questo pregevole lavoro di approfondimento nel quale potrai trovare seguenti temi:

1. PREMESSA: COS’È IL PNRR

2. QUALE SCENARIO POLITICO, SOCIALE E CULTURALE NEL NOSTRO FUTURO?

3. MA COSA SI CELA DAVVERO DIETRO I BUONI PROPOSITI DEL WEF E DI AGENDA 2030?

4. PNRR E SCUOLA 4.0: QUALI AZIONI PER IL MONDO DELL’ISTRUZIONE

5. EFFETTI DELLA SCUOLA 4.0 SULLA DIDATTICA E SULL’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

6. EFFETTI DELLA SCUOLA 4.0 SUI DOCENTI E SUL LAVORO

7. EFFETTI DELLA SCUOLA 4.0 SUGLI STUDENTI

8. EFFETTI DELLA SCUOLA 4.0 SULLA SOCIETÀ

9. MA È POSSIBILE EVITARE GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA SCUOLA 4.0 ?!?

10. COSA POSSIAMO FARE INSIEME ?!?

11. CONCLUSIONI FINALI

Anteprima paragrafo 1 – PREMESSA: COS’È IL PNRR

Italia Domani è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) facente parte di Next Generation EU, programma di rilancio economico attivato dall’Unione Europea e dedicato agli Stati membri.

Sulla carta il PNRR Italia è un piano che mira a una trasformazione strutturale, radicale e completa del nostro Sistema Paese con la promessa di offrire una pubblica amministrazione più efficiente, trasporti più sostenibili e diffusi, una sanità pubblica più moderna, una maggiore coesione territoriale, un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere, maggiore investimento sulla ricerca, un sistema di istruzione più inclusivo e innovativo, il tutto grazie alla provvidenziale… “digitalizzazione forzata”.

Secondo i soggetti promotori, tale piano costituirebbe dunque un’opportunità unica per la crescita del Paese e per garantire un rilancio economico a favore delle nuove generazioni, sempre più proiettate verso un futuro strettamente in linea con quanto pianificato sulla carta dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030, che nello specifico si prefigge di risolvere definitivamente una serie di problematiche planetarie (povertà, fame, salute e benessere, istruzione di qualità, parità di genere, acqua pulita, energia pulita, lavoro dignitoso e crescita economica, imprese innovazione e infrastrutture, diseguaglianze, città sostenibili, consumo e produzione responsabili, cambiamento climatico, vita sott’acqua, vita sulla terra, pace e giustizia, partnership) al fine di creare una società più equa, inclusiva e sostenibile.

Si sappia che ad Agenda 2030 è strettamente collegata l’azione del World Economic Forum (d’ora in poi WEF) poiché, in qualità di alter ego dell’ONU, ha il compito di colmare il ritardo accumulato nel raggiungimento dei 17 Obiettivi previsti, spronando i singoli Stati Nazionali a implementare stringenti politiche basate, appunto, su presunti concetti di EQUITÀ, INCLUSIVITÀ E SOSTENIBILITÀ.

Conseguenza inevitabile sarà quella che vedrà i singoli Stati (Italia compresa) ritrovarsi costretti a cedere definitivamente le ultime quote residue di sovranità nazionale il che, inevitabilmente, corrisponderà a una ulteriore riduzione della rappresentatività delle istituzioni democratiche, che saranno sempre più ridotte a mere ratificatrici di decisioni prese in sede sovranazionale, talvolta da organismi istituzionali riconosciuti e talvolta, come in questo specifico caso, dal WEF che ricordiamo essere un potentissimo organismo privato.