Agropoli: 50° ICM, on. Aldo Patriciello “Qualità ed eccellenza sanitaria per nostri pazienti, nuovi acceleratori lineari”

Agropoli: 50° ICM, on. Aldo Patriciello “Qualità ed eccellenza sanitaria per nostri pazienti, nuovi acceleratori lineari”

Rita Occidente Lupo

Brindisi per le 50 candeline dell’ICM, già Clinica Malzoni, che in mezzo secolo di strada ne ha fatta tanta. E di vagiti alla vita ne ha sentiti oltre 50.000!  L’Istituto Clinico Mediterraneo, accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale in fascia “A” Polispecialistica, rende possibile il ricovero del tutto gratuito ed equiparato a quello effettuato presso gli ospedali pubblici. Un vero e proprio Ospedale di zona: dall’ Ostetricia e Ginecologia, Ortopedia, Chirurgia Generale, Medicina Generale e Cardiologia, ai Servizi ambulatoriali accreditati con il SSN rappresentati dal Centro Emodialisi, Radiologia – Diagnostica per immagini e dal Centro FKT. In questi primi cinquant’anni oltre 500.000 prestazioni sanitarie!

La storia della clinica privata iniziò negli anni ’60,  quando il dottor Raffaele Carola si convinse che occorresse una struttura sanitaria, non potendo correre sempre al più vicino ospedale (quello di Salerno). Al Comune,  già da tempo giaceva un piano di realizzazione di un ospedale che però non aveva visto ancora la luce.

Il passo successivo fu quello di convincere il dottore Mario Malzoni, già imprenditore nell’ambito della Sanità in Irpinia, a far sorgere ad Agropoli una clinica privata.  I due medici, insieme ad altri (Milite, Barretta, Mazzei, Vuolo, Caputo, Barba, Cobellis, Di Sergio, Randazzo), avviarono l’iniziativa sul finire degli anni ’60. Il 19 ottobre 1969 la posa della prima pietra. Un anno dopo Malzoni morì, ma Carola riuscì a portare a compimento la Casa di Cura Malzoni, che aprì ufficialmente dopo tre anni e mezzo, il 19 marzo del 1973, alla presenza di S.E. Biagio D’Agostino, vescovo di Vallo della Lucania, del ministro Sullo, del sindaco di Agropoli, Guido Maurano e di tante altre autorità del territorio.  Oggi la Struttura svetta non solo nel Cilento per l’alta professionalità del personale e per la qualità delle prestazioni.

“Abbiamo sempre puntato alla qualità, all’eccellenza- ha dichiarato l’europarlamentare Aldo Patriciello– con al centro  il paziente, la cura delle persone. La Sanità non è un’industria, ma anche missione. E, nel nostro Dna, impressa l’azione nell’interesse del paziente, investendo su un territorio anche lontano da centri nevralgici. Infatti qui siamo nel Cilento, lontani da aree metropolitane, per cui soltanto conquistando la fiducia popolare si può evitare l’ emigrazione sanitaria. Ciò comporta naturalmente elevare gli standard assistenziali e diagnostici: noi abbiamo puntato e puntiamo all’eccellenza, per offrire nella nostra struttura il miglior trattamento possibile!”

All’evento sono intervenuti: Marco Patriciello Presidente del CdA ICM, Andrea Curzio Amministratore Delegato ICM, Paola de Domenico Direttore Sanitario, Roberto Mutalipassi Sindaco di Agropoli, Francesco Alfieri Presidente della Provincia, Enrico Coscioni Presidente AGENAS, Mario Pietracupa Presidente Fondazione Neuromed. Tutti hanno concordato che grazie al sacrificio dei lavoratori, il rilancio della Struttura, nella forte coesione, congiunta alla volontà degl’imprenditori Patriciello.  “Le due strutture Radiosurgery e Villa del Sole, attestano la nostra ferma volontà d’impegno sul territorio- ha rimarcato Marco Patriciello-“.

“Storia di successo quella della Casa di Cura- ha stigmatizzato Franco Alfieri, Presidente della Provincia e Sindaco di Capaccio Paestum- giacché la struttura sanitaria locale, in cui tanti bambini venuti al mondo creando tanta gioia. Le ali del gabbiano iniziale, grazie ad Aldo Patriciello che con oltre 2000 dipendenti in tutta l’Italia meridionale, mostra il coraggio d’osare, la convinzione che la ricerca sia fondamentale investimento.”

“I nostri investimenti drizzati anche a nuovi acceleratori lineari – ha concluso l’on. Aldo Patriciello– perché la Sanità cambiata rispetto agli albori della Malzoni. Occorre avere una visione nuova, per cui pensiamo di puntare sulla ricerca sempre più: la Sanità futura diversa da quella passata. Ho riscontrato una ricchezza di risorse umane in tale territorio: una collaborazione straordinaria che ci ha spinto a fare meglio. Nel silenzio che ci contraddistingue nell’operare  abbiam investito 6 mesi fa 5 milioni € con nuovi acceleratori lineari d’ultima generazione, unici presenti nell’ Italia meridionale. Il gruppo Neuromed rinveste continuamente nella ricerca guardando al futuro e mirando a frenare l’emigrazione dei viaggi della speranza verso il Nord del Paese, che finiscono d’impoverire il Sud. Che vanta ottime professionalità, che però non vengono incentivate come al Nord!

La Sanità non vive una stagione felice, per cui occorre sinergizzare ed integrare gl’interventi senza barricate tra pubblico e privato. Se arrivano barlumi di speranza dai fondi a pioggia del Pnrr, le Case della Salute, che dovrebbero punteggiare il territorio, richiederanno spese di gestione anche per il mantenimento del personale. Non sarà sufficiente l’edificazione, ma il riempimento di contenuti da dover amministrare! Rispetto a dieci anni fa, allorquando ci affacciammo alla Regione con le cinque strutture, la Sanità é mutata profondamente e le difficoltà non mancano, ma noi cerchiamo da imprenditori di tenerci sempre al passo coi tempi, grazie alla collaborazione dei nostri tanti operatori, continuando a garantire efficiente qualità di servizi!”