I Carismi di Santa Caterina Labouré

I Carismi di Santa Caterina Labouré

don Marcello Stanzione

Per comprendere meglio la personalità di santa Caterina Labourè, apostola delle apparizioni della Madonna della Medaglia miracolosa accenneremo qui brevemente ad ulteriori visioni e predizioni.

APPARIZIONI –

In un autografo di Caterina del 1836, ci parla della sua prima visione avvenuta in Seminario , quella del Cuore di S. Vincenzo. Ci stupisce che né Padre Aladel, né padre de Guilly accennano a tale visione nella loro “Notice”; ciò sembra dovuto, attesta Padre Villette (superiore generale della C.M. 1914 -1916), al fatto che le apparizioni del cuore erano già diffuse, sia fra il popolo che nelle due famiglie vincenziane, prima del 1856. Documenti evidenti sono una litografia (Tableau de Lecerf “Vision du Coeur Sain Vincent”, in CLM 1, doc. N° 184 pag. 231), il cui breve scritto fu evidentemente dettato da padre Aladel, e una lettera scoperta nel 1933 e scritta ben 100 anni prima da padre Lomboley (Notice sur l’origine de la Medaille de la Tres Sainte Viergie par. P. Charles – Francois Lamboley, Ad moniteur du Supérior Général de la Congrégation de la Mission dal 1829, in CLM 1 doc. N 7. pag. 186), quale circolare interna per i Lazzaristi. Il testo di Caterina racconta « … Il cuore di S. Vincenzo mi apparve tre volte, in modo diverso, tre giorni di seguito: bianco come ad annunciare la pace, la calma, l’innocenza e l’unione. Poi l’ho visto color fuoco a simboleggiare la carità che si accenderà nei cuori; mi pareva che tutta la comunità dovesse rinnovarsi ed espandersi fino alle estremità del mondo. La terza volta mi apparve rosso – nero, visione che mi colmò il cuore di tristezza. Tale tristezza non riuscivo a sormontarla e non capivo né perché, come, la tristezza potesse essere motivata da un cambiamento di Governo…” (Recit autographe de S. Catherine sur la visione du coeur de Saint Vincent et la Première apparition de la Viergie, in CLM 1 doc. N° 564 p. 334). Lo stesso autografo ci informa della sua abituale visione del Cristo nel Santissimo Sacramento. “Sono stata favorita di un’altra grazia: ho visto Nostro Signore nel Santissimo Sacramenti (…) durante tutto il periodo del mio Seminario, eccetto quando dubitavo”. Così solo il dubbio le impediva la visione qui Caterina ci insegna a saper accogliere i carismi; Dio si manifesta quando siamo disponibili alla sua grazia. Nel 1848 Caterina scrive, per padre Aladel, il racconto della “Visione della Croce”, di cui egli aveva già parlato, la lettera si inserisce nel clima rivoluzionario del 1848. La visione della Croce, si riferiva a due avvenimenti precisi: un incidente a Tuileires, che si concluse felicemente con una lode alla croce, il 24 febbraio 1848. Caterina però li scrisse trentacinque giorni dopo gli avvenimenti e non costituisce quindi una predizione, solo la testimonianza del suo sensibile animo. Dalle note annuali di Soeur Dufés, sappiamo che Caterina ebbe un’altra visione. Durante la Comunione le apparve la vergine Maria, seduta nell’ufficio della superiora. Caterina ricevette dalla Madonna l’assicurazione che ella avrebbe protetto la casa in assenza della superiora che aveva dovuto abbandonarla sotto minaccia di morte.

 

  • PROFEZIE –

Soeur Cosnard, vice assistente della Casa Madre, in diverse deposizioni al processo apostolico, parla di una predizione di Caterina, la quale affermava che in una cripta della cappella di Reully si sarebbero trovate delle reliquie. Soeur Cosnard non  pensava affatto che quelle reliquie potevano essere di Soeur Caterina; ma in un secondo tempo si fece strada in lui l’idea che si trattasse proprio delle reliquie di Caterina, la quale ne aveva parlato come se appartenessero ad un’altra persona. A fatti avvenuti possiamo dire che Caterina vide il luogo ove fu sepolta, contro tutte le previsioni. In questa prospettiva diventa pure chiara una lettera di Soeur Dufés scritta al superiore generale padre Fiat. La superiora lo informa sul fatto che stando alle richieste di Caterina, aveva fatto eseguire uno scavo alla ricerca di reliquie, che però non furono trovate. Inoltre Caterina, predisse a suo nipote Philippe Meugniot, allora diciassettenne, che se fosse divenuto Lazzarista sarebbe stato eletto superiore generale. Egli divenne direttore generale delle F.d.C. Lo stesso Padre Meuniot, considerò la profezia di  Caterina compiuta e la diede come argomento a favore per la sua canonizzazione a santa. Altre profezie riguardano gli avvenimenti della guerra Franco – Prussiana e i tragici eventi Comune.

LETTURA CRITICA –

Come vediamo, non tutte le predizioni di Caterina furono chiare; varie testimonianze spesso diversificano tra loro per quanto riguarda i particolari. Ci troviamo quindi di fronte alle difficoltà comuni a tutte le predizioni, comprese quelle bibliche; esse hanno sempre un carattere globale e sintetico, vi si aggiunge poi il fatto che non si possiede quasi mai il testo delle predizioni tale fu pronunciato prima degli avvenimenti. Dove lo si possiede è spesso vago e simbolico come per le numerose predizioni di Caterina. E’ attualmente impossibile fissare la forma esatta sotto la quale ella le ha pronunciate prima delle realizzazioni. Sarebbe però temerario, come ha fatto il Costa, trarne un argomento decisivo contro Caterina. Egli infatti mise in dubbio l’autenticità delle sue apparizioni e la santità stessa di Caterina in un suo scritto del 2 giugno 1930 alla Congregazione dei Riti. Altro fatto da considerare è che i “carismi” nono sono infallibili, in quanto è facile confondere una pulsione personale con una ispirazione dello Spirito Santo. I numerosi testimoni in genere rimangono meravigliati per la giustezza delle predizioni di Caterina e tendono ad armonizzarla con lo svolgersi degli avvenimenti. A dire il vero è infatti l’avvenimento che precisa il progetto profetico. Questo costituisce, quindi, u n argomento a favore di Caterina. Le numerose profezie di Caterina, dice Laurentin, rivelano in un modo assai difficile da apprezzare l’assioma: “Non si presta ai ricchi”. Caterina è una di questi ricchi in spiritualità e santità, alla quale si è molto detto. Successivi studi critici su Caterina serviranno a definire meglio la questione. Con il passare degli anni, nuovi documenti ci rivelano il posto che la veggente occupa in relazione alle successive apparizioni del XIX secolo. Riportiamo solo qualche testimonianza. Nel 1878 infatti Padre Homard, il Lazzarista che aveva amministrato gli ultimi sacramenti a Caterina, scrive a Padre Sempé, Superiore dei cappellani di Lourdes, per parlargli dei legami che Caterina stessa poneva tra le apparizioni di Massabielle e le sue. “Ella pregò la Santa Vergine di donare a qualcun altro le sue comunicazioni celesti, perché il suo direttore non voleva crederci. Quindici giorni dopo questa preghiera la Nostra buona Madre apparì a Lourdes. Circa le apparizioni di Pontmain, una suora che visse 14 anni presso Caterina, Soeur Tranchamer, ci lascia uno scritto nel quale afferma che mentre si avverano gli eventi, Caterina li conosceva e li seguiva interiormente grazie ad una comunicazione spirituale. Uguale affermazione viene fatta da Soeur Millon al processo apostolico circa le apparizioni di Lourdes. Da tutti questi dati emerge la straordinaria relazione col soprannaturale di questa semplice suora, che è accoglienza della grazia di Dio in un’anima profondamente sensibile ai suoi inviti e al momento storico presente. L’autenticità della sua comunicazione è riscontrabile nono solo per i fatti prodotti, ma anche per la conoscenza che Caterina dimostrò.