Salerno: Convegno diocesano Gruppi di Preghiera Padre Pio in Cattedrale

Salerno: Convegno diocesano Gruppi di Preghiera Padre Pio in Cattedrale

Rita Occidente Lupo

Padre Pio continua a far sentire la Sua presenza, tenendo viva la devozione e la schiera dei Figli Spirituali, che istituì per rispondere all’invito di Papa Pio XII, nel 1942, in pieno secondo conflitto mondiale, per impetrare la pace. Tali Gruppi hanno negli anni ramificata in tutto il mondo la spiritualità verso lo Stigmatizzato del Gargano, già stimato Santo in terra, per la molteplicità di carismi. Ecco perché la popolarità non cessa di attirare devoti e curiosi, che ancora non riescono razionalmente a spiegarsi come per cinquant’anni, un Frate Cappuccino con serie patologie fisiche, abbia portato impresse le stigmate visibili, vivendo la Passione del Cristo nella quotidianità.

La Sua luce, per menare le migliaia di anime incontrate, alla salvezza, raccomandando di calcare il Vangelo e di non mollare la recita del Santo Rosario “Arma” alla quale fu legato fino agli ultimi palpiti di vita. Proprio per questo i Gruppi di preghiera, che si ritrovano mensilmente, come volle il Fondatore, per meditare e riflettere sulla Parola di Dio e celebrare l’Eucarestia, oggi ricchezza della Chiesa che arranca in un millennio laicista. Ma i Gruppi ci sono, non rinnegano la loro voglia di continuare ad approfondire la conoscenza del Santo contemporaneo, che senza compiere azioni straordinarie, visse nel nascondimento francescano a San Giovanni Rotondo, dando vita all’opera della Provvidenza, come Lui stesso la definiva, “Casa Sollievo della Sofferenza.

Tanti gli input che ancora meritano d’esser approfonditi: di qui l’incontro diocesano, voluto dal coordinatore regionale dei Gruppi, Padre Daniele Moffa, celebrato in Cattedrale il 12 Novembre 2022. Dopo l’accoglienza dei Gruppi dell’Arcidiocesi, il saluto dell’assistente diocesano Mons. Giovanni Lancellotti e poi la meditazione di Padre Moffa, che ha incisivizzato il ruolo che i Gruppi devono avere, di apertura nel mondo e di promozione nell’accoglienza di nuove leve. Rivolti anche a monitorare le nuove generazioni, che dovrebbero nei Gruppi trovare le risposte alle ansie ed inquietudini del tempo. “I giovani sono assetati di preghiere e di fede- ha calcato padre Moffa- ma quando s’affacciano nei luoghi di culto trovano realmente accoglienza o muri? I Gruppi, che hanno lunga storia, devono svestirsi di mentalità vecchia ed assumerne una nuova, dando testimonianza, annunciando il Vangelo all’esterno, da apostoli, col coraggio della fede. La pandemia non più giustificazione a rilassamento: riprendere a pregare insieme, svegliarci, per entrare in contatto col mondo esterno, accogliendo. Infermerie dell’anima definì l’Arcivescovo Moscone lo scorso anno al Convegno nazionale i Gruppi, luoghi in cui ognuno può avvicinarsi alla preghiera, a Dio. Luoghi di vera consolazione diventino i Gruppi. Per questo la preghiera fondamentale. Importante essere innovativi, ma interrogarsi anche sullo stile di vita che si ha, impegnandosi ad esser cristiani coerenti, autentici, amando: questo l’identikit.”

Dopo la doviziosa catechesi, l’adorazione eucaristica, profondamente partecipata, guidata da don Antonio Pitetto. Il Convegno s’è concluso con celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Andrea Bellandi, che ha corroborato gli animi, rinsaldando la dimensione ecclesiale di una Chiesa in cammino, che vede immersi anche i Gruppi di Preghiera nel cammino sinodale.