La Voce e la Vita della Chiesa: “Beata Vergine del Monte Carmelo “

Diac. Francesco Giglio

DAL MARTIROLOGIO ROMANO: “Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio”.

Il titolo di “Madonna del Carmine” richiama anzitutto un luogo, il monte Carmelo. Nella simbologia della Sacra Scrittura, soprattutto dell’Antico Testamento, il monte rappresenta il luogo privilegiato dell’incontro con Dio. In particolare, il monte Carmelo – il cui nome significa “giardino di Dio”

rappresenta uno dei luoghi più belli della Palestina,  poco lontano da Nazareth  e dove, secondo la tradizione, la sacra Famiglia avrebbe  sostato di ritorno dall’Egitto. Su di esso infatti si ritiravano uomini di santa vita per onorarvi, ancor prima che nascesse, la Vergine Madre di Dio. Venne santificato pure da un lungo soggiorno che vi fece il profeta Elia.

Verso il secolo XI, un pio sacerdote calabrese eresse sui ruderi di una cappella anteriore una chiesetta alla Vergine, ed avendo raccolti altri compagni, ebbe dal patriarca di Gerusalemme una regola di vita. Ebbe così inizio l’ordine dei Carmelitani che fu poi approvato dai Sommi Pontefici Onorio II e Gregorio IX. Il culto della Signora del Monte Carmelo è inscindibilmente legata all’eredità spirituale del profeta Elia, alla storia e al carisma dell’Ordine dei frati Carmelitani e alla diffusione del loro sacro Scapolare. Caso unico tra i culti dei santi, il culto mariano affonda le sue radici più profonde ben nove secoli prima della nascita di Maria. Ma la festa della Madonna del Carmine è strettamente legata al grande devoto della Vergine, San Simone Stock. Questi era un inglese che, per onorare la Madre di Dio, si era dato delle ferree regole, rinnovando le mortificazioni dei primi eremiti. E quando, sul principio del XIII secolo, l’Ordine Carmelitano si estese in Inghilterra, San Simone, attratto dalla devozione che i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordine. Accettato, chiese di vedere il Monte Carmelo, e così visitò tutti i luoghi sacri della Palestina, dove si trattenne per ben sei anni. Solo Iddio è testimonio delle fervorose preghiere che il Santo fece su quel sacro suolo nelle notti silenziose.
Ed appunto in una di quelle notti gli apparve la Vergine che, consegnandogli uno scapolare, gli disse con dolcezza: “Figlio, prendi il segnale del mio amore”. E che questo sia il segnale dell’amore di Maria ce lo dice il seguente versetto, riferito allo scapolare: “Protego nunc, in morte juvo, post funera salvo! —Avranno, dice Maria, la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo”.

San Simone, per soddisfare il desiderio della Regina del Cielo, con grande zelo propagò questa devozione, che si estese rapidamente.

Lo scapolare marrone della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo è uno dei segni della Chiesa da ormai molti secoli, associato ad alcune importanti promesse di salvezza che la Vergine avrebbe fatto in alcune apparizioni,

promesse comunque confermate dal Magistero della Chiesa Cattolica negli anni successivi. Esso costituisce un sacramentale approvato dalla Chiesa e accettato dall’Ordine Carmelitano in quanto “segno esteriore dell’amore per Maria, della fiducia che i suoi figli hanno in lei e dell’impegno a vivere una vita ispirandosi a lei“. In origine lo scapolare era un indumento senza maniche e aperto sui lati; nel Medioevo veniva utilizzato da monaci e frati

per ricoprire l’abito sul petto e sulla schiena. Oggi l’abitino del Carmelo si è ridotto di dimensioni ed è formato da due pezzetti rettangolari di lana marrone uniti da stringhe; va portato sul petto e sulla schiena. Esso giunge a simbolizzare la speciale dedizione che i carmelitani hanno per Maria, Madre di Dio, e la fiducia nella sua protezione materna, così come anche il desiderio di essere come lei nel suo impegno per Cristo e verso gli altri. Per questo esso divenne un segno di Maria. Anche i Papi si tennero onorati di appartenere alla milizia di Maria, e concessero molte indulgenze agli ascritti. Il Privilegio sabatino che godono gli ascritti all’abitino del Carmine assicura la liberazione dal Purgatorio, per intercessione di Maria, il primo sabato dopo la morte.
La solennità della Beata Vergine del Carmine si celebra il 16 luglio, in ricordo dell’apparizione e della consegna dello scapolare a San Simone. Le promesse legate al Santo Scapolare sono state confermate dalla Vergine anche a Fatima. Il 13 ottobre 1917, infatti, mentre avveniva il grande miracolo del Sole visto da più di cinquantamila persone, Maria si mostrava ai pastorelli nelle vesti della Madonna del Monte Carmelo, presentando nelle loro mani lo Scapolare.

Senza dubbio, avvenendo in concomitanza con il fenomeno più alto fra tutti quelli accaduti nella Cova da Iria, la presentazione dello Scapolare durante quest’apparizione finale non fu un dettaglio senza importanza

Si può perciò affermare che i privilegi inestimabili legati allo Scapolare sono parte integrante del Messaggio Mariano di Fatima, unitamente al Rosario ed alla devozione al Cuore Immacolato di Maria. Infatti, i riferimenti all’Inferno e al Purgatorio, la necessità della penitenza e l’intercessione di Nostra Signora

contenuti nel Messaggio sono in assoluta consonanza con le promesse collegate allo Scapolare. Non a caso la stessa Lucia, l’unica dei tre pastorelli ad essere rimasta in vita, divenne carmelitana scalza e disse che nel messaggio della Madonna “il Rosario e lo Scapolare sono inseparabili”.

Una delle preghiere più importanti e famose, dedicate alla Madonna del Monte del Carmelo, è il “Flos Carmeli” (Fiore del Carmelo) che secondo la tradizione è attribuita al santo inglese eremita Simone Stock:

Fior del Carmelo, vite fiorita,

splendore del cielo,
tu solamente sei vergine e madre.

Madre mite, pura nel cuore,
ai figli tuoi sii propizia,
stella del mare.

Ceppo di Jesse, che produce il fiore,
a noi concedi di rimanere
con te per sempre.

Giglio cresciuto tra alte spine,
conserva pure le menti fragili
e dona aiuto.

Forte armatura dei combattenti,
la guerra infuria, poni a difesa
lo scapolare.

Nell’incertezza dacci consiglio,
nella sventura, dal cielo impetra
consolazione.

 

Madre e Signora del tuo Carmelo,
di quella gioia che ti rapisce
sazia i cuori.

O chiave e porta del Paradiso,
fa’ che giungiamo dove di gloria
sei coronata.         Amen.

 Impariamo ad amare Maria, e preghiamo con fede Dío, di assisterci nel cammino della vita, e per l’intercessione materna della beata Vergine Maria ci faccia giungere felicemente alla santa montagna, Cristo Gesù, nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

Foto (Dipinto di Pietro Novelli che rappresenta Nostra Signora del Monte Carmelo che consegna lo scapolare dell’ordine ai Santi Simone Stock, Angelo di Gerusalemme, Maria Maddalena de’ Pazzi e Teresa d’Avila)