Salerno: vertenza Cofaser, appello Uil Fpl “Salviamo posti di lavoro, politica si prenda proprie responsabilità”
“Quanto successo alle farmacie del consorzio Cofaser insegna che una cattiva gestione, aziendale e politica, rischiano di far fallire anche un’attività che in altre realtà d’Italia resta un fiore all’occhiello. Portare in Tribunale i libri contabili di un consorzio farmaceutico è un record di cui non andare per niente fieri. Peccato a pagarne le spese saranno soltanto i lavoratori”.
Così Donato Salvato, segretario generale della Uil Fpl Salerno, interviene sul momento delicato che attraversa il Cofaser, con il Cda che ha chiuso le farmacie per 15 giorni sperando di trovare una soluzione che eviti il default. “Da oltre un anno avevamo dato la giusta soluzione alle amministrazioni comunali di Sarno e Mercato San Severino, facendo leva sui dipendenti pubblici e sulle carenze di personale che vivono attualmente i due Enti. Si sarebbe recuperato il denaro utile per non arrivare a quello che invece si è concretizzato. Si sarebbero incrementati i servizi dei Municipi, ma invece hanno prevalso altre dinamiche”.
Una situazione surreale per Salvato, che ora chiede uno sforzo ai soci del consorzio: “Non si può scaricare la colpa solo sul passato. La magistratura farà il proprio lavoro sulle indagini già avviate, ma adesso serve salvare i lavoratori e un patrimonio importante come quello delle farmacie. In altre parti d’Italia queste attività portano anche utili e non riesco a capire perché nel Salernitano queste realtà facciano sempre fatica. Come sindacato, siamo al fianco dei lavoratori e pronti a ragionare su qualsiasi iniziativa utile per evitare il fallimento. I Comuni possono, come noi abbiamo sempre chiesto, di assorbire ancora adesso i lavoratori in eventuale esubero. Insieme agli altri sindacati abbiamo chiesto un incontro urgente con la proprietà per lunedì dove ribadiremo la fattibile soluzione che la Uil Fpl ha sempre sostenuto. La politica almeno adesso assuma il proprio ruolo, impegnandosi a garantire i servizi e garantire i livelli occupazionali”.