Pontecagnano Faiano: parroco don Gerardo Bacco su dedicazione nuova Chiesa “Sant’Antonio di Padova”

Sabato 28 aprile alle ore 17:00 a Pontecagnano Faiano, verrà dedicata la nuova Chiesa parrocchiale di “Sant’Antonio di Padova”. La solenne liturgia verrà presieduta da S.E. Mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno.

Giorno solenne e grande quest’oggi: la comunità cristiana di Sant’Antonio si arricchisce di un luogo sacro per riunirsi nel nome di Cristo Risorto. È festa di popolo, questa nostra assemblea: la presenza di tutti testimonia l’affetto e la riconoscenza per la Chiesa universale e quella particolare della nostra amata Arcidiocesi, che oggi offre al popolo di Dio questo luogo in cui coltivare i sentimenti più fervidi di fede in Cristo Redentore.

Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per dedicare a Dio questa nuova chiesa con la celebrazione del sacrificio del Signore. Siamo nella gioia per aver portato a compimento un’impresa non facile, per la quale lodiamo il Signore, che l’ha ispirata e sostenuta, e ringraziamo quanti vi hanno contribuito. Partecipiamo con fervore a questi sacri riti, in religioso ascolto della parola di Dio, perché la nostra comunità, nata da un solo Battesimo e nutrita dalla stessa mensa eucaristica, cresca in tempio spirituale e intorno all’unico altare si rafforzi e progredisca nell’amore che lo Spirito Santo diffonde nei nostri cuori.

Oggi noi consacriamo uno spazio in cui il tempio e il popolo si riuniscono insieme grazie alla centralità di Cristo. È il Signore Gesù che rende noi tempio di Dio, luogo in cui abita, attraverso lo Spirito Santo, la presenza del Signore. Il tempio di Dio è il suo popolo, è la sua chiesa, ossia “ecclesìa”, cioè gente chiamata.  La Dedicazione ricorda a noi tutti che viviamo un tempo di ricostruzione delle fondamenta della fede; non bastano le Chiese-edificio, occorrono Chiese-comunità vive. 

“Costruire la Casa di Dio significa soprattutto ricordare che il primato della vita e della storia appartiene a Lui”

Questo giorno è un punto significativo di una lunga storia di lavoro e generosità. Appena sono stato insediato come parroco a Sant’Antonio, all’inizio dell’Anno Santo del 2000, sia l’allora Arcivescovo Mons. Gerardo Pierro, sia l’Amministrazione comunale, affidarono a me l’incarico di provvedere  alla  costruzione  di una  nuova  chiesa. Dopo un iter durato molti anni, con uno sforzo e una collaborazione comune, perché la costruzione chiesa sia il segno della bontà di tutti, oggi vediamo realizzato in pieno questo “sogno”. Carissimi tutti, siamo arrivati al traguardo. Il nuovo centro parrocchiale con la Chiesa è una realtà. Nessuno si è sentito inutile, escluso o estraneo alla costruzione di questo sogno, piuttosto ognuno ha messo a frutto i propri talenti, superando ogni forma di scoraggiamento o inadeguatezza, perché chiamati ad un compito singolare ed originale per l’edificazione comune. 

In quest’anno e mezzo abbiamo affrontato difficoltà, ma il Signore si è manifestato sempre nella sua divina provvidenza. In questo momento vorrei ricordare ciascuna delle persone che hanno reso possibile la gioia che oggi pervade tutti noi. Guardando a questi lunghi anni di paziente tessitura è doveroso ringraziare il Signore che ha sostenuto il nostro impegno e nella certezza che, con la sua amorosa Provvidenza, continuerà a guidare i nostri passi.

Va al Signore, alla Vergine Santissima e a San Antonio, nostro patrono, innanzitutto il ringraziamento per il dono speciale che la Provvidenza divina ci ha voluto concedere.

E nel concludere vorrei esprimere infine un augurio. Il Signore ci doni la gioiosa certezza che con questo edificio abbiamo voluto porre in questo territorio uno splendido segno della Sua presenza, che ci sostiene e conforta e sia fonte di quella autentica speranza che solo Lui può dare a noi e alle nostre famiglie. Chiedo al Signore un ultimo dono che si possa domani dire non una chiesa bella o meno bella ma guardando tutti noi pietre vive, chiesa di Cristo, si possa dire guarda come si amano, proprio così, finalmente famiglia-comunità .

 

Nota Liturgica

La dedicazione di una chiesa: una liturgia suggestiva che si celebra raramente

È uno dei riti liturgici più suggestivi e coinvolgenti ma si celebra raramente: è la dedicazione di una chiesa, cioè il rito che inaugura un nuovo edificio di culto e per questo si celebra una volta sola per ciascuna chiesa.

La dedicazione è più che una semplice inaugurazione, come invece accade per qualsiasi altro edificio. La chiesa infatti non è semplicemente un luogo per la preghiera, ma è l’immagine della Chiesa che è corpo di Cristo, della comunità che lì si riunisce per pregare, della Chiesa terrena e di quella che è in cielo.

Sulla soglia della nuova chiesa tutti si fermano e il Vescovo della nostra Diocesi accoglie i fedeli convenuti. Coloro i quali hanno contribuito alla costruzione dell’edificio consegneranno le chiavi al Vescovo.

Quindi il Vescovo inviterà il Parroco ad aprire la porta e tutto il popolo fedele ad entrare.

Terminato il rito d’ingresso l’Arcivescovo benedice l’acqua per aspergere il popolo, in segno di penitenza e in ricordo del Battesimo, le pareti e l’altare della nuova Chiesa.

Ci sarà un breve momento di silenzio per una preghiera personale, subito dopo l’Arcivescovo continuerà il rito.

Con la stessa acqua benedetta il Vescovo, accompagnato dai Diaconi, aspergerà il popolo e i muri, infine l’Altare.

Dopo la consegna del Lezionario, da parte dell’Arcivescovo ai lettori, inizierà la Liturgia della Parola. Finita la lettura del Vangelo, il Vescovo benedirà i presenti con l’Evangelario.

Al termine del Credo e delle Litanie dei Santi, l’Arcivescovo riceve dal Diacono le Reliquie dei Santi e le colloca sull’Altare. L’Arcivescovo, dopo averle deposte nello spazio a loro riservato, inizierà la “Preghiera di Dedicazione”.

A questo punto del Rito ci sarà l’Unzione dell’Altare e delle pareti della Chiesa con l’Olio Crismale; l’Arcivescovo sarà incensato e i Ministri, attraversando la navata della Chiesa incenseranno il popolo e i muri dell’edificio.

Solo adesso la Chiesa sarà illuminata a festa, iniziando da una candela che l’Arcivescovo accenderà e consegnerà al Diacono.

Seguiranno la Liturgia Eucaristica e la Preghiera Eucaristica come di consueto!!!

Sono tanti e suggestivi i riti che si compiono sull’edificio, ma al centro della dedicazione sta la Chiesa in quanto popolo di Dio e il Cristo suo Signore. Dedicando la chiesa di mattoni si ha una viva manifestazione della Chiesa di pietre vive e di Cristo pietra angolare, nel quale «tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore» (Ef 2,21).