Vallo di Diano: Snoq, iniziative a sostegno donne vittime di violenza

La recente invasione pacifica di donne all’interno di Montecitorio, resa possibile grazie all’iniziativa voluta da Laura Boldrini in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha visto partecipe il comitato Se non ora quando Vallo di Diano. Nell’intenzione della presidente della Camera dei deputati l’occasione, denominata #InQuantoDonna, era finalizzata a “dare la parola alle donne che il silenzio l’avevano rifiutato”. E, difatti, le vittime di violenza di genere partecipanti all’incontro erano fortemente consapevoli della sua valenza, quasi a rimarcare che il Parlamento non dovesse ignorarle, proprio in virtù del coraggio messo in campo per uscire da una vita improntata dagli abusi e sopraffazioni maschili. Alla fine del suo contributo, una delle testimoni,  Emanuela De Vito, ha chiesto “alle istituzioni di ascoltare il grido di dolore delle vittime della violenza di genere”. Spesso quel grido è silenzioso o sottotono, perchè necessitante delle opportune condizioni per potere essere ascoltato e conseguentemente soddisfatto. In questa direzione a breve saranno emanate le Linee guida nazionali di indirizzo ed orientamento per le Aziende sanitarie ed ospedaliere in tema di assistenza e pronto soccorso per le donne che subiscono violenza.

Per consentire alle donne costrette a recarsi presso i presidi ospedalieri, al fine di ricevere le cure necessarie in conseguenza di episodi  di maltrattamenti  familiari o di violenza sessuale, nonchè la dovuta assistenza  e protezione richieste dal caso specifico, l’azienda sanitaria deve assicurare le idonee misure. La donna presa in carico deve, difatti,  essere accompagnata in un’area separata dalla sala d’attesa generale. L’area protetta rappresenta, possibilmente, l’unico luogo in cui la donna viene visitata e sottoposta ad ogni  accertamento strumentale e clinico, nonché il luogo di ascolto e prima accoglienza (ove anche repertare il materiale utile per una eventuale denuncia/querela), nel pieno rispetto della sua privacy.  Salvo che non sia necessario attribuire un codice di emergenza (rosso o equivalente), alla donna deve essere riconosciuta una codifica di urgenza relativa – codice giallo o equivalente – così da garantire una visita medica tempestiva (tempo di attesa massimo 20 minuti) e ridurre al minimo il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari.

Al fine di rendere possibile l’attivazione anche al presidio ospedaliero  Luigi Curto di Polla del suindicato  percorso  per le vittime di violenza di genere, l’avv.ta  Rosy Pepe, in qualità di presidente del comitato Se non ora quando-Vallo di Diano, ha formalmente richiesto al direttore sanitario del suddetto plesso ospedaliero, dott. Luigi Mandia, di individuare un’apposita sala preposta all’assolvimento delle finalità conformi alle procedure di accoglienza e presa in carico delle donne che subiscono violenza. Nell’istanza ha fatto presente che questa sua richiesta è corroborata dall’impegno, messo in campo dal comitato che rappresenta, al fine di reperire i finanziamenti necessari alla realizzazione di tale sala. Impegno, che ha trovato il suo giusto riscontro nella totale disponibilità del direttore generale della Bcc  Montepruno di Roscigno, dott. Michele Albanese. Il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano, più che mai cosciente delle responsabilità specifiche in capo alle istituzioni sanitarie nel contrasto alla violenza di genere, è pienamente fiducioso che al più presto si dia corso alla realizzazione dell’idoneo percorso d’accoglienza per le donne bisognose dell’opportuno trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche prodotte dalla violenza maschile sulla salute della donna.

 

Comitato Se non ora quando-Vallo di Diano