Salerno: L’Arte ed i giovani. Un dialogo possibile ma impegnativo

Ylenia Sabato
Inaugurata il 30 giugno del 2017 presso il Museo Archeologico Provinciale di Salerno, che la ospiterà fino al 3 settembre del 2017, la mostra “Lost: Arte Ritrovata” del  giovane artista Daniele Accossato ci invita a guardare in modo nuovo alcune delle opere appartenenti al Mondo Classico. Riproposti e rimodellati in un contesto violento, prigioniero e moderno, noti capolavori facente parte del nostro patrimonio culturale, quali i bronzi di Riace ed il David di Donatello, riconquistano la libertà attraverso il dialogo e le emozioni scatenate nei fruitori. Ma chi sono questi ultimi? Si possono annoverare giovani tra le loro fila? Nell’indagare i rapporti che legano i ragazzi al mondo dell’arte, abbiamo chiesto l’opinione del Presidente di Fonderie Culturali, Giuseppe Ariano. La sua Associazione, nata nel 2008 ad opera di un gruppo di amici dalle disparate competenze e senza scopo di lucro, si pone come obiettivo quello di promuovere e diffondere a quante più persone possibili le risorse culturali del Salernitano e non, spingendoci a riscoprire ed approfondire le nostre conoscenze ed il legame con la nostra cultura. Secondo tale visione, le arti continuano ad esercitare la loro attrattiva nei confronti dei più giovani, ma essendo, sovente, accompagnate da una comunicazione complessa e poco chiara e da eventi sporadici e temporanei, rischiano di diventare una materia agevole soltanto per pochi. Quello che manca è un progetto capace di unire perfettamente insieme i due mondi attraverso sia un dialogo chiaro, semplice ed innovativo, sia lo stanziamento di finanziamenti atti a generare degli utili economici che possano favorire tanto il mercato della cultura, quanto chi investe le proprie potenzialità e risorse in tale ambito. A questo proposito, tanto le nuove tecnologie, quanto le istituzioni potrebbero essere la chiave per risolvere una simile problematica, unite alla presenza di un’impresa privata o pubblico-privata che finanzi e coordini le iniziative ed il lavoro di quanti mirano a preservare ed avvalorare la nostra cultura, alleggerendo il peso gravante sulle spalle degli enti pubblici. Un’ultima azione da compiere, ma non per importanza, è quella di incrementare la creatività, proprio come dimostrato nella mostra di Daniele Accossato che, spogliando dell’aura sacra alcune opere classiche, ha saputo dare loro un nuovo senso e significato, riaccendendo la scintilla della meraviglia che, sopita, attende solo  di essere ridestata.