Salerno: Sappe denuncia violenza in carcere a Fuorni

Nella serata di ieri, prima della chiusura delle celle, nel Secondo Reparto detentivo del carcere è scoppiata una violenta e sanguinosa rissa. Spiega Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Alcuni detenuti Italiani si sono scontrati con alcuni detenuti stranieri per motivi ancora non chiari. Per il momento sono stati identificati quattro detenuti che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari per le lesioni riportate. Sono trapelate notizie che un detenuto africano fosse armato di un affilato punteruolo e con il quale ha ferito i contendenti con ferite da taglio. Un detenuto straniero, ferito alla testa, è  stato ricoverato al pronto soccorso Hospecives ove ha rifiutato le cure dei sanitari e fatto rientro in Istituto. Da accurata perquisizione è stato rinvenuto e sequestrato il coltello rudimentale utilizzato nella rissa, ricavato da un cucchiaio schiacciato ed affilato. Sono ormai evidenti i danni seguenti alla scellerata gestione delle carceri dopo l’apertura delle celle disposta da una irresponsabile Amministrazione che ha voluto ciò senza calcolare le conseguenze e che mettono a dura prova le donne e uomini della Polizia Penitenziaria che continuano a garantire la legalità negli istituti Penitenziari senza risorse umane, né mezzi e sistemi di sicurezza”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime “apprezzamento e vicinanza al Reparto di Polizia Penitenziaria di Salerno” e giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima”. E denuncia: “Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria.  Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Come si può dunque sostenere che è terminata l’emergenza nelle carceri italiane?”.“Non è un caso se, da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, gli eventi critici nelle carceri sono decuplicati”, denuncia. “Davvero non comprendo come si possa aver avuto il coraggio, nella recente legge di modifica della legge penale e penitenziaria, di estendere ancora di più la vigilanza dinamica nelle carceri, che vorrà dire più caos e violenza nei penitenziari. Non ci si ostini a vedere le carceri con l’occhio deformato dalle preconcette impostazioni ideologiche, che vogliono rappresentare una situazione di normalità che non c’è affatto: gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno, come dimostra quel che è accaduto nel carcere di Salerno”.