Montecorvino Pugliano: verso risanamento Sanatorio

La rivalutazione del territorio e la creazione di proposte serie per incentivare il turismo e la promozione dei luoghi sono da inizio mandato l’obiettivo principale dell’amministrazione Lamberti. Dopo aver ottenuto 10 milioni di euro per le discariche di Parapoti e Colle Barone si punta alla eliminazione di una struttura fatiscente e pericolosissima, quella del sanatorio che versa in uno stato di abbandono gravissimo. Il Sanatorio è una megastruttura di circa 7.500mq, 150 stanze e 5 piani fuori terra, con annessi 10 ettari di terreno. Un grandioso quanto anacronistico sanatorio antitubercolare mai completato il cui iter nasce nel lontano 1948 e si trascina tra sprechi e interrogazioni parlamentari. L’ecomostro in cemento e mattoni domina la piana del Sele ed è immerso nel bosco San Benedetto, luogo molto amato e frequentato per il relax e lo svago all’aria aperta. Negli anni nessuno ha mai avviato procedure concrete per risolvere il caso del sanatorio abbandonato di Montecorvino Pugliano, ieri finalmente l’amministrazione Lamberti ha formalmente preso in carico la questione con un sopralluogo ed i consequenziali atti formali che si spera porteranno nel minor tempo possibile ad una risoluzione reale di questo ecomostro. Il Sindaco Gianfranco Lamberti: “Ieri sopralluogo con chi di dovere ad un altro monumento alla incuria ed allo scaricabarile irresponsabile di questi anni, a Montecorvino Pugliano. La struttura fatiscente e pericolosissima del sanatorio mai usato, di proprietà Asl, versa in uno stato di abbandono gravissimo. Rischi enormi, incredibili! Omissioni ed irresponsabile inerzia. Assumeremo prestissimo i necessari provvedimenti per evitare, come stiamo facendo per le aree di Colle Barone e Parapoti, che tutto rimanga cosi nel rimbalzo di responsabilità furbesco e colpevole. Insieme all’Ente Bosco San Benedetto, molto presente e collaborativo, devo dare atto, tuteleremo salute ed ambiente, i nostri tecnici hanno avuto disposizioni precise e presto assumeremo gli atti conseguenti! Una nuova storia, contro ruderi ed abbandono! Ci sono documenti allucinanti sui rischi, che abbiamo già acquisito, che produrremo in tutte le sedi! Comprese le foto delle numerose carcasse di bovini, pecore e capre , rinvenute in ogni angolo della vecchia struttura! Che roba!”