Giffoni Valle Piana: “Le Canne Pensanti” al Giardino degli Aranci “Purchè sia purè”

La compagnia “Le Canne Pensanti”, gruppo teatrale formato da detenuti e volontari operanti presso la Casa di Reclusione di Eboli,   porta in scena  alla diciannovesima edizione di Giffoni Teatro “Purchè sia purè”. Con la regia di Massimo Balsamo Francesco, Raffaele, Antonio  e tutti gli altri detenuti della compagnia “(in)stabile” dell’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Eboli calcheranno la scena che è stata di Giorgio Albertazzi, Michele Placido, Peppe Barra, Mario Scarpetta e  narreranno in chiave tragicomica la problematica che affligge sempre più famiglie della disabilità. Caratteristica della compagnia teatrale è la sostanziale autogestione all’interno dell’ istituto penitenziario in cui, da anni, si attuano percorsi di recupero basati sul fondamentale concetto dell’autodeterminazione: solo riappropriandosi del proprio senso di responsabilità  si riesce  a riappropriarsi del senso delle regole e del corretto vivere in una comunità di uomini liberi. Comincia, dunque, dal dentro (inteso sia nel senso dell’intima revisione del proprio vissuto, sia dello spazio fisico in cui detto processo si avvia, matura e viene portato a compimento)  il percorso verso l’integrazione sociale. Uno degli strumenti fondamentali di cui ci si avvale in questo delicato percorso è proprio il teatro che, mai come in questo caso, riacquista tutta la sua forza catartica e liberatoria. Sulle tavole del teatro uomini non più liberi vengono messi nelle condizioni di “spiccare il volo” e di proiettarsi, in anticipo, verso quella futura libertà a cui  il programma seguito all’interno della Casa di Reclusione è finalizzato. In tal modo il carcere diventa  laboratorio  di sperimentazione non solo artistica ma sociale ed il teatro strumento di riscatto. “La rassegna vuole essere un momento di confronto tra esseri umani giocato sul filo sottile e delicato delle emozioni. Non si è reclusi ma diversamente liberi quando, complice la  finzione scenica, mondi   solo apparentemente diversi si incontrano e si confrontano.”  È quanto si legge sulla brochure della rassegna teatrale “Diversamente Liberi” – giunta alla quarta edizione – in questo pensiero il direttore dell’Istituto, Rita Romano, sintetizza tutta la filosofia che si persegue all’interno dell’istituto: abbattere (almeno metaforicamente) i muri, superare i confini, divellere le sbarre per costruire ponti che siano garanzia di inclusione e di integrazione.