Roccapiemonte: 8 Marzo, non fiori, ma fatti!

L’amministrazione comunale di Roccapiemonte ha deciso di organizzare per l’8 marzo una manifestazione che coinvolgesse tutta la cittadinanza per celebrare la donna come macchina motrice della società. Non la donna di rotocalchi, ma la mamma, la moglie, la donna che lavora e che riesce a conservare il sorriso per il figlio ammalato, la donna che torna carica di buste, la donna che arranca perché la notte non ha dormito, ma che riesce a conservare la sua grande tenacia e diventare chiave di volta di una società sempre meno disposta a darle il giusto spazio. A rompere il ghiaccio è stato l’intervento di Paola Cuomo, psicologa dello sportello antiviolenza che ha trattato il tema della violenza sulle donne, mostrando che è un problema serio. Sembra assurdo in un giorno in cui anche l’uomo più abulico e insensibile si ferma dal fioraio, ricordare che la donna è ancora l’anello debole della nostra società e che non bastano le quote rosa o le leggi per difenderla da chi non la capisce e la ritiene ancora un semplice “possedimento”. Riflettere su questo significa dare alle donne un valore concreto. Anche gli interventi degli altri ospiti hanno contribuito a far emergere dall’obbligo un problema che spesso nascondiamo per pigrizia o incapacità. Il resto della serata è stato caratterizzato dall’intervento dell’artista Sabato Catapano che attraverso la sua pittura ha spinto a cogliere la bellezza femminile e la sua funzione caratterizzante. Il tutto è stato allietato dalle coreografie delle scuole di danza: ” Centro Danza Ravaschieri”, “Sakura Club” e “Shotokan”, ma anche dai cantanti accompagnati dal maestro Rosita Gargano. Per noi ragazzi del Liceo Scientifico Bonaventura Rescigno è stata un’occasione di crescita umana e di riflessione sulle possibilità che il nostro territorio ci offre. Un momento particolare dell’evento è stato sicuramente quello dedicato alle esibizioni delle scuole di danza: Sakura Club, Centro danza Ravaschieri e Le Pepitas. La danza che da sempre è associata all’ ideale femminile; la flessibilità e la sensualità del corpo della donna è esortata dalle movenze e dai ritmi di questa, ma nel contempo si presta ad un’educazione e ad un’autoeducazione che fa emergere la caratteristica più profonde del genere femminile: l’abnegazione per ciò che fa. Proprio per questo il pubblico è rimasto colpito dalla grande attenzione prestata nel rappresentare, attraverso le coreografie, la donna non come oggetto ma come soggetto. Sono state significative le parole della coreografa Valery Stack, che afferma : “Le donne dovrebbero valorizzare di più la loro eleganza e, come ci mostra la danza, dovrebbero essere più rispettose verso loro stesse. Per me, spesso la donna, come una forma di ribellione, è portata a mostrare un aspetto di se nel quale non si rispetta; per questo il messaggio, che più è importante trasmettere, è che la danza e lo sport aiutano ad educarti, a rispettarti, e a mostrare la giusta femminilità ed eleganza di una donna.”

a cura della 2^ C del Liceo Scientifico “B.Rescigno”