Tatuaggi che passione!

di Rita Occidente Lupo

Cento milioni di europei tatuati. Un’antica usanza, dall’Egitto a Roma, passando per Paesi europei in cui farsi bucare il derma, con scene anche di animali. La nostra era ha riscoperto da un bel pezzo quest’antica usanza, che ebbe un ruolo anche religioso presso alcuni popoli africani. Oggi, che la moda ne fa un abuso smodato, occhio alle sostanze adoperate, non prive di tossicità. Infatti, l’inchiostro che penetra nella pelle, potrebbe creare reazioni allergiche per la contaminazione batterica nel 10% dei casi con stafilococco, streptococco, pseudomonas ed enterococco, che possono portare infezioni dagli esiti a volte anche gravi. Tra reazioni secondarie, fotosensibilità in una persona tatuata su cinque e poi prurito e gonfiore intermittenti. Per i tatuaggi neri, sovraccaricati d’ inchiostro, rischi lievi rispetto all’utilizzo del rosso, legato a reazioni allergiche al pigmento. A volte possono innescarsi lesioni squamose e uniformi, addirittura ulcerando la pelle. Non mancano casi di reazione allergica con shock anafilattico, se il tatuatore ha utilizzato guanti di lattice. Per questo, oltre al controllo microbico degli inchiostri, il suggerimento d’evitare se possibile il rosso e le nuances simili.