Il grande progetto Pompei: Piano operativo

Il Grande Progetto Pompei ha permesso di stanziare 105 milioni di euro per la salvaguardia del sito archeologico di Pompei con Decisione Comunitaria n. C(2012) 2154 del 29 marzo 2012, a valere sui fondi POIN Grandi Attrattori, un modello di “cooperazione interistituzionale rafforzata”, condiviso tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministro della Coesione territoriale, ai quali si affianca, per gli aspetti legati alla sicurezza e alla legalità, il Ministero dell’Interno. Il GPP si articola in cinque Piani esecutivi, distinti in obiettivi ed azioni, strettamente interconnessi:

Piano delle opere

–          Piano della conoscenza

–          PIANO OPERATIVO PER LA CAPACITY BUILDING E PER IL RAFFORZAMENTO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E TECNOLOGICA DELLA SAPES

–          Piano della sicurezza

–          Piano della fruizione e valorizzazione

PIANO DELLE OPERE (€ 85.000.000): comprende tutti gli interventi diretti sul patrimonio archeologico. Prevede interventi operativi di restauro, manutenzione e messa in sicurezza delle strutture e degli apparati decorativi presenti all’interno dell’area archeologica, sia puntuali, e quindi limitati a singole domus, sia areali, con lavori di messa in sicurezza di intere Regiones. Il Piano prevede inoltre interventi su criticità riscontrate nell’area archeologica, quali il dissesto idrogeologico, la recinzione e l’illuminazione dell’area perimetrale degli scavi.

I primi 39 progetti sono stati identificati sulla base delle progettualità già esistenti nel parco progetti della Soprintendenza; gli altri 16 sono stati individuati sulla base delle risultanze del monitoraggio dello stato di conservazione del sito.

CANTIERI IN CHIUSURA DI LAVORI E CANTIERI ATTIVI

Si sono conclusi i lavori dei primi due cantieri (entrambi in fase di collaudo finale) con il restauro architettonico e strutturale della Casa del Criptoportico (n. 14) e il restauro architettonico della Casa delle Pareti Rosse (n. 13).

Sono invece attivi otto cantieri che concluderanno i lavori tra novembre 2014 e novembre 2015 e sono: la messa in sicurezza previo assetto idrogeologico dei terreni demaniali a confine dell’area di scavo (n. 1); la messa in sicurezza della Regio VI (n. 6); il restauro architettonico e strutturale della Casa di Sirico (n. 10); il restauro e il consolidamento delle strutture della Casa del Marinaio (n. 11); il restauro architettonico e strutturale della Casa dei Dioscuri (n. 12); il restauro degli apparati decorativi pittorici e pavimentali della casa di D. Octavius Quartio detta di Loreio Tiburtino (n. 17); la messa in sicurezza della Regio VIII (n. 8) e il restauro degli apparati decorativi della Casa di Paquio Proculo (n. 31).

GARE AGGIUDICATE

Tre sono le gare aggiudicate definitivamente e riguardano interventi di consolidamento e messa in sicurezza della Casa della Fontana Piccola (n. 26), di messa in sicurezza della Regio VII (n. 7) e il restauro degli apparati decorativi della Casa della Venere in Conchiglia (n. 30).

Per gli ultimi due progetti il 28/05/2014 è però stata concessa la sospensiva dal TAR Campania per ricorsi presentati, con udienza fissata il 22/10/2014. È importante sottolineare che i tre progetti di messa in sicurezza – Regio VI, Regio VII e Regio VIII – interessano le Regiones più estese di tutta Pompei e permetteranno di mettere in sicurezza la totalità delle murature e di consolidare mosaici, pavimenti e apparati decorativi su una superficie di circa 230.000 mq, pari a circa la metà dell’intera città antica.

GARE IN CORSO

Altre tre gare sono attualmente in corso in merito a lavori di restauro dell‘Insula 15 della Regio VII (n. C), per l’adeguamento e la revisione della recinzione perimetrale (n. A1) e per l’adeguamento e la revisione dell’illuminazione perimetrale degli Scavi (n. A2). Questi interventi consentiranno di completare il restauro dell’insula della Regio VII (già interessata dai lavori di restauro della Casa del Marinaio) e contemporaneamente di aumentare la sicurezza del sito grazie alla realizzazione di presidi antiintrusione. A questi interventi si affiancherà inoltre un complesso progetto legato alla videosorveglianza all’interno del sito, che non rientra nel quadro finanziario del GPP, che aumenterà gli strumenti di controllo, affiancandosi all’attività già svolta dal personale in servizio, per garantire una maggiore tutela del patrimonio.

–    PROSSIMI BANDI

In questo mese di luglio 2014 è previsto invece il bando di due interventi di restauro sugli apparati decorativi di due domus già interessate da cantieri di restauro, in particolare il restauro degli apparati decorativi della Casa delle Pareti Rosse (n. F) e il restauro degli apparati decorativi della Casa del Criptoportico (n. H).

Tra i mesi di settembre e ottobre 2014 saranno bandite altre otto gare: lavori di messa in sicurezza delle Regiones IV-V-IX (n. 5+9); il progetto per la realizzazione dei nuovi Uffici a servizio dell’area archeologica di Pompei (n. 37+39); lavori di restauro di  apparati decorativi e lavori di consolidamento e restauro architettonico-strutturale della Regio VIII, dal vicolo di Championnet alle terme del Sarno escluse (n. 23+24); lavori di restauro degli apparati decorativi parietali e pavimentali della Casa dei Pigmei (n. L); lavori di restauro degli apparati decorativi pittorici e pavimentali della Fullonica di Stephanu (n. 18); lavori di restauro degli apparati decorativi, pittorici e pavimentali nella Casa dell’Ancora (n. 32) e lavori restauro degli apparati decorativi, pittorici e pavimentali nella Casa dell’Efebo (n. 33).

Oltre a questi interventi, sempre nello stesso periodo saranno banditi quattro interventi puntuali mirati che riguarderanno la rimozione lungo gli assi di percorrenza turistica delle opere provvisionali visibili, la risistemazione di transenne e cancelli, la manutenzione straordinaria delle coperture della Casa di Giulia Felice e il  restauro delle coperture di alcune domus della Regio I e della Regio II (n. IxP). Tali interventi sono stati fortemente voluti dalla nuova governance del GPP per avviare ulteriori progettazioni ai fini del recupero delle economie di gara. L’entità dell’iniziativa, che prevedeva 26 interventi, è stata al momento attestata sui suddetti 4 interventi in attesa delle altre azioni di accelerazione da avviare. Particolarmente importanti sono il progetto di messa in sicurezza delle Regiones IV-V-IX, che, insieme ai cantieri di messa in sicurezza in avvio o già in corso, andrà ad aumentare sensibilmente la percentuale delle murature messe in sicurezza su un’ulteriore superficie di 50.000 mq, e il progetto che dovrebbe risolvere definitivamente il problema degli Uffici del sito, attraverso il restauro e la messa a norma di alcuni edifici demaniali già nella disponibilità della Soprintendenza.

–   PROGETTI IN LAVORAZIONE

Sono inoltre in lavorazione altri nove progetti che riguardano la messa in sicurezza delle Regiones I-II-III (n. 2+3+4), intervento che porterà alla totalità della messa in sicurezza delle strutture di Pompei, il miglioramento dei percorsi di visita e contestuale realizzazione di percorsi per persone diversamente abili (n. N), l’attività di protezione dei calchi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C. (n. 34), la messa in sicurezza dei fronti di scavo interni alla città antica, messa in sicurezza del fronte sud della Regio VIII e mitigazione del rischio idrogeologico delle Regiones I-III-IV-V-IX (n. M), il restauro della Casa dei Vetti (n. 36) e il  restauro degli apparati decorativi della Casa dei Dioscuri (n. E) e della Casa del Marinaio (n. G).

L’IMPEGNO DELLA SOPRINTENDENZA

L’avvio delle attività del GPP ha determinato una forte intensificazione dei lavori da parte degli Uffici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei prima e di Pompei, Ercolano e Stabia ora. Tutto il personale si trova infatti a dover lavorare su due fronti, da una parte il GPP e dall’altra l’attività ordinaria, non meno impegnativa e concentrata ultimamente sulle urgenze finalizzate alla salvaguardia dei monumenti o al miglioramento della fruizione di Pompei, oltre che al resto del territorio di competenza della Soprintendenza. È opportuno ribadire che, oltre alla progettazione della maggior parte dei lavori descritti e alla Direzione Lavori con Responsabilità del Procedimento, il personale della Soprintendenza sta continuando a portare avanti le attività di progettazione, di messa in sicurezza del sito e di miglioramento dell’offerta al pubblico in modo da poter iniziare la manutenzione programmata del sito stesso allo scopo di impedire il verificarsi, in futuro, di estese situazioni di degrado.

LA DIREZIONE GENERALE DI PROGETTO

Con D.L. 8 agosto 2013 n 91, convertito con modificazioni dalla legge 7 ottobre 2013 n. 112, è stata istituita la Direzione Generale di Progetto, composta da tecnici ed esperti provenienti dal MIBACT e da diverse Amministrazioni dello Stato per potenziare le attività finalizzate alla realizzazione del Grande Progetto Pompei. La struttura, che si sta progressivamente costituendo a partire da maggio 2014, è intervenuta su tutti i piani di azione in cui è suddiviso il GPP, con particolare riferimento alla velocizzazione della fase progettuale ed esecutiva del Piano delle Opere e all’accorpamento di interventi, al fine di evitare ridondanze progettuali e finanziarie, riempiendo altresì di contenuti il Piano della Sicurezza e contribuendo alla progettazione del Piano della Fruizione e Valorizzazione, oltre che a fornire le prime direttive volte alla responsabilizzazione dei RUP anche sotto il profilo della spesa effettiva.

PIANO DELLA CONOSCENZA (€ 8.200.000): riguarda le attività diagnostiche, finalizzate al monitoraggio dinamico dello stato di conservazione delle strutture archeologiche, attraverso lo sviluppo di un sistema informativo che funga da base per la progettazione e la programmazione futura degli interventi di manutenzione programmata.

Tale piano si divide in due linee di intervento.

–    DIAGNOSI E MONITORAGGIO

La prima linea, Servizi di diagnosi e monitoraggio dello stato di conservazione di Pompei, già bandita, è finalizzata alla mappatura della città, per poter arrivare alla conoscenza di ogni singola struttura o evidenza archeologica in modo da sviluppare – finiti gli interventi di restauro straordinari – una manutenzione programmata. È prevista la redazione di una planimetria, in formato dwg in scala 1:50 di tutta la città antica. Le singole unità murarie saranno interessate da una battuta fotografica ortorettificata con appoggio topografico che consentirà di avere un modello 3d di tutti gli alzati e da una schedatura che riporti lo stato di degrado. È inoltre prevista la redazione di sezioni, prospetti e scansioni laser dei principali complessi, in modo da realizzare un data base informatizzato finalizzato alla manutenzione futura e allo studio della città. Tale attività durerà 10 mesi.

–  INDAGINI GEOGNOSTICHE

La seconda linea di intervento, Indagini geognostiche e studi per la mitigazione del rischio idrogeologico dei pianori non scavati e dei fronti di scavo delle Regiones I, IV- V e del banco roccioso del fronte sud della Regio VIII, già in lavorazione, riguarda le attività mirate alla conoscenza geomeccanica dei fronti non scavati all’interno dell’area archeologica necessarie a individuare le problematiche e a trovare la soluzione sulla tenuta del materiale vulcanico, onde evitare smottamenti del terreno sulle strutture antiche.

PIANO OPERATIVO PER CAPACITY BUILDING E PER RAFFORZAMENTO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E TECNOLOGICA DELLA SANP

(€ 2.800.000,00): riguarda il potenziamento delle capacità operative e gestionali della Soprintendenza attraverso l’acquisto di attrezzature a servizio dei funzionari e la formazione del personale interno alla SAPES per riuscire a sviluppare nei tempi previsti il GPP; prevede inoltre il rafforzamento di personale e la redazione del Sistema Informatico che dovrà gestire l’intero sito di Pompei. I lavori banditi sono:

  • Sistema Informativo;
  • Rafforzamento tecnologico;
  • Personale di supporto per il rafforzamento della struttura organizzativa della Soprintendenza in convenzione Ales.
  • PIANO DELLA SICUREZZA (€ 2.000.000,00): finalizzato alla realizzazione di  interventi mirati alla sicurezza del sito, in particolare:
  • Copertura wifi all’interno dell’intera area archeologica di Pompei;
  • Bonifica e monitoraggio ambientale dell’intero sito di Pompei.

PIANO DELLA FRUIZIONE E VALORIZZAZIONE (€ 7.000.000,00): strettamente connesso alla valorizzazione del sito, prevede la redazione di progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta al pubblico ed è attualmente in corso di elaborazione. È stata firmata la convenzione Ales per quanto concerne il personale di supporto al rafforzamento della struttura organizzativa della Soprintendenza; questo permetterà di rendere fruibili dieci nuove domus che si affiancheranno a quelle già visibili.

STRUTTURE DI COORDINAMENTO DEL  GPP

Steering Committee, composto da rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Segretario Generale; Direttore Generale Antichità; Direttore Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania), dell’ex Ministero per la Coesione Territoriale, del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica.

Gruppo per la Legalità, istituito presso la Prefettura di Napoli, presieduto inizialmente dal Prefetto Guida e attualmente dal Prefetto Tizzano, che segue tutte le fasi del GPP, dalla progettazione al perfezionamento delle procedure di gara, e che seguirà da vicino la realizzazione dei lavori per gli aspetti legati al controllo della legalità e della sicurezza. Del Gruppo fanno parte rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, del Ministero dell’Istruzione, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’ex Ministero della Coesione Territoriale.

Gruppo di Coordinamento operativo, istituito presso il Segretariato Generale del Mibac e presieduto dal Segretario Generale A. Pasqua Recchia. 

Supporto Operativo di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) per le procedure attuative del GPP, per la progettazione e per le procedure di gara.

COLLABORAZIONI  NON ISTITUZIONALI

Il GPP si avvale, per alcuni progetti, della collaborazione di Finmeccanica Srl e delle aziende da essa controllate Telespazio e Selex. Tale collaborazione, a titolo gratuito, ratificata nell’incontro del 19 novembre 2013 e perfezionata da una Convenzione, è articolata, come illustrato al Ministro Franceschini, in proposte progettuali raggruppate in quattro attività principali:

1)       Dissesto idrogeologico: ambiente di visualizzazione alimentato da informazioni generate attraverso Interferometria satellitare e Sensoristica Wireless;

2)       Servizio di interoperabilità per le comunicazioni mobili di sito;

3)      Smart apps collaborative (sicurezza, altre segnalazioni);

4)      Rilievi iperspettrali;

Il Ministero, da parte sua, ha dichiarato il proprio interesse ad accettare le prestazioni offerte a titolo gratuito da Finmeccanica – consistenti in servizi ad alta tecnologia – ritenendo che gli stessi possano:

1) ridurre il livello di degrado del sito archeologico nel suo insieme e giovare alla migliore  conservazione dello stesso;

2) promuovere una più ampia conoscenza del sito archeologico, al fine di individuare i materiali e le tecniche migliori da utilizzare per la conservazione dello stesso;

3) costituire un riferimento metodologico importante nella materia del monitoraggio dello stato di conservazione e del restauro dei monumenti lapidei all’aperto;

4) favorire approfondimenti scientifici, diffondendo e rendendo disponibili alla comunità scientifica gli esiti dell’intervento, le metodologie nonché le tecniche utilizzate, potenzialmente replicabili in altri siti, per una migliore conservazione del patrimonio archeologico mondiale. La Convenzione prevede un’efficacia a decorrere dalla sua sottoscrizione sino al 31 dicembre 2016 (art. 5) e, allo scopo di coordinare e monitorare l’esecuzione  delle attività oggetto della stessa, prevede la costituzione di un Comitato di Coordinamento composto da un rappresentante del Ministero, uno di Finmeccanica e uno di ciascuna delle Società del Gruppo (Art. 3).

NUOVE TECNOLOGIE- Nel quadro di questa Convenzione Selex ES si impegna a fornire, a titolo di erogazione liberale, in favore del MIBACT, servizi di alta tecnologia, in particolare:

  • Dissesto Idrogeologico, basato su un servizio di analisi degli spostamenti di terreni o strutture dell’intero sito di Pompei  tramite interferometria basata su rilievi forniti dalla costellazione satellitare COSMO-SkyMed che si articola su un’analisi storica del trend degli spostamenti di punti rilevati su un periodo di 2 anni, nonché in un servizio di monitoraggio con aggiornamento  mensile per il periodo 2014-2015.
  • Interoperabilità per le comunicazioni mobili di sito, basato sulla realizzazione di un’infrastruttura per le comunicazioni sicure e l’interoperabilità tra reti di comunicazione eterogenee in grado di potenziare le comunicazioni all’interno del sito di Pompei, fornendo ulteriori apparati e garantendo l’interoperabilità con la struttura già esistente e migliorando lo svolgimento delle attività all’interno del sito.
  • Smart applications collaborative, basate su un servizio bluetooth/wireless/telefonico di sicurezza partecipata per utenza amica (guide turistiche, operatori del sito, personale di sicurezza ecc.) che permette, attraverso un’applicazione su smartphone, di inviare allarmi, messaggi ecc. per la segnalazione tempestiva di situazioni anomale o per la richiesta di soccorso (per esempio atti vandalici/danneggiamento di strutture, richiesta di intervento medico o di personale per la sicurezza).
  • Rilievi iperspettrali, basati su un servizio di telerilevamento a terra usando strumenti iperspettrali per l’ acquisizione di immagini su zone individuate come critiche/di interesse dagli esperti/responsabili del sito Pompei. Tale tecnica, non invasiva, consente di fornire dati relativi alle firme spettrali dei diversi materiali e componenti chimici presenti sulle superficie, fornendo alla SAPES elementi necessari per effettuare una diagnosi per la pianificazione degli interventi ritenuti opportuni.

I risultati del monitoraggio saranno pubblicati e resi fruibili attraverso una piattaforma cartografica 3D che integrerà altri dati ausiliari quali ortofoto ad alta risoluzione sull’area e i modelli 3D degli edifici.

CNR- In via sperimentale è stato inoltre eseguito uno studio ricostruttivo di alcuni ambienti della Casa dei Ceii mirato alla fruizione on site su dispositivi mobile e tecniche di realtà aumentata. Si tratta di una ricostruzione e ri-contestualizzazione di oggetti non più visibili o trafugati (labrum) con un miglioramento dell’accessibilità cognitiva delle pitture murali attraverso forme di fruizione arricchita. 

HUB GEO-CULTURALE – Cruscotto Interventi e Tour Virtuale Il Segretariato Generale, nella funzione di Organismo Intermedio del POIn –Attrattori Culturali e di coordinamento del Grande Progetto Pompei (GPP), e la Direzione Generale di Progetto hanno ritenuto necessario dotarsi di un sistema cosiddetto “HUB Geo-Culturale”a riferimento geografico che convogli in un sistema virtualmente centrale e diffonda con varie modalità i dati sui beni culturali attraverso applicazioni tematiche derivate. Tra queste il Cruscotto Interventi

Il Cruscotto Interventi

Il Cruscotto è un’interfaccia per il monitoraggio ed il controllo generale dello stato degli interventi e dei cantieri di siti archeologici estesi o di beni culturali presenti in specifiche aree amministrative. L’applicativo consente di disporre di un quadro sinottico della situazione dei cantieri sia a supporto delle decisioni che per la trasparenza al pubblico, anche attraverso visualizzazioni planimetriche interattive e grafiche di tipo statistico. L’applicativo consente di creare o importare le informazioni testuali e planimetriche riguardanti gli interventi. Le informazioni planimetriche sono visualizzabili su cartografie dell’area oltre che possono essere utilizzate per analizzare le interferenze tra interventi diversi. L’applicativo colloquia attraverso funzioni di interoperabilità specifiche con il sistema SiLeg realizzato per garantire la trasparenza e la legalità degli appalti. Nel Cruscotto Interventi oltre i dati anagrafici e temporali degli interventi saranno disponibili anche informazioni quali immagini, foto e di tipo multimediale. Un primo esempio di informazioni complete riguarda l’intervento sulla Domus di Octavius Quartio detta anche di Loreio Tiburtino, per il quale oltre i dati alfanumerici è stata realizzato da tecnici del MiBACT un Tour Virtuale ad alta risoluzione.

IL SITO ARCHEOLOGIO DI POMPEI

Il sito archeologico di Pompei, patrimonio dell’Umanità dal 1997,  è situato nella buffer zone che contempla i territori dei comuni di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Pompei, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, fino al confine del Parco del Vesuvio. Perciò, inserito in un contesto ricco di vestigia del passato ha detenuto a lungo il primato di luogo più visitato al mondo. La superficie della città antica è di circa 66 ettari; la superficie scavata è di circa 44 ettari. 1500 sono gli edifici (domus e monumenti) portati in luce. I numeri danno conto, anche soltanto dal punto di vista quantitativo, dell’impegno necessario in termini di risorse economiche e professionali.

  1.500 edifici

  2 milioni di metri cubi di strutture murarie

 17.000 metri quadri di dipinti

 20.000 metri quadri di intonaci

  12.000 metri quadri di pavimento

 20.000 metri quadri di coperture protettive

 Non si tratta quindi semplicemente un’area archeologica estesa, ma di un organismo urbano complesso, un’intera città antica che il tempo ci ha restituito in forte sofferenza, riemersa dal terremoto del 62 d.C. per essere poco dopo investita dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo diciassette secoli, le attività di scavo, dalla metà del ‘700 ad oggi, hanno messo in luce i due terzi dell’insediamento.

I VISITATORI

Pompei è il secondo sito archeologico più visitato in Italia, dopo il circuito Colosseo-Fori-Palatino: queste le presenze registrate agli scavi di Pompei dal 2000:

                                    2000               2.165.739
                                    2001               2.255.365
                                    2002               2.224.668
                                    2003               2.112.412
                                    2004               2.287.580
                                    2005               2.370.940
                                    2006               2.569.872
                                    2007               2.571.725
                                    2008               2.253.633
                                    2009               2.087.559
                                    2010               2.319.668

                                    2011               2.352.189

                                    2012               2.336.188

                                    2013               2.443.325

                                    2014              1.166.091  (al 30 giugno)

COME VENGONO IMPEGNATE LE RISORSE DEL SITO

Le visite agli scavi archeologici generano, mediamente, un introito annuale pari a oltre 20.300.000 di euro. Ogni anno la Soprintendenza destina parte delle risorse proprie a lavori di restauro e di manutenzione del patrimonio archeologico dei siti di competenza. Le entrate complessive sono costituite dal 98% entrate proprie (in media 20milioni di euro – incassi di biglietterie, royalties e concessioni) e il restante 2% da trasferimenti statali (destinati a competenze al personale). Le uscite sono ripartite in misura del 70% per gli interventi su strutture archeologiche (restauri, messe in sicurezza, impiantistica, ecc.) in tutti i siti di competenza della Soprintendenza: Pompei, Ercolano, Oplontis, Stabia, Boscoreale. Gli interventi sono programmati, ogni anno, con un piano di spesa in cui affluiscono anche eventuali risparmi di anni precedenti. E il 30% per spese varie, legate alla gestione ordinaria.

LA CONSERVAZIONE DEL SITO

Molteplici sono i fattori inerenti la fragilità del sito pompeiano: il progressivo quanto a volte inarrestabile deterioramento delle strutture, dovuto anche a restauri condotti (in particolare dopo il secondo conflitto mondiale) con metodologie inadeguate; l’erosione determinata dall’esposizione agli agenti atmosferici; la crescita della vegetazione spontanea; l’inquinamento atmosferico e l’erosione antropica.