San Carlo: trauma vertebro-midollare, da primo soccorso a riabilitazione, organizzazione territoriale integrata

Il tema dalla traumatologia spinale rappresenta un cruciale capitolo nell’ambito delle emergenze neurochirurgiche per la complessità degli aspetti clinico-operativi ed organizzativi. I dati epidemiologici dimostrano un’incidenza di traumi vertebro-midollari di circa 15-40 casi per milione di abitanti e la gravità degli esiti neurologici che possono arrivare fino alla paralisi completa degli arti. Il 75% dei casi ha un’età fra i 15 e 40 anni, dato che obbliga ad organizzare per questi pazienti un sistema integrato di servizi sanitari e sociali per recuperare al meglio le loro potenzialità. L’assistenza necessaria è molto complessa ed articolata sia nella fase acuta  che cronica e comprende  interventi multidisciplinari che iniziano dal momento del trauma e continuano fino al reinserimento nell’attività lavorativa, parziale o totale. I traumi vertebro-midollari, causati soprattutto da incidenti stradali, sul lavoro o incidenti sportivi, sono generalmente legati a una frattura vertebrale che danneggia il midollo spinale. Gli effetti del  trauma sul midollo spinale possono esser catastrofici con perdita dei movimenti delle gambe e/o delle braccia insieme al controllo degli sfinteri e delle funzioni sessuali. Il trattamento deve iniziare sulla scena dell’incidente, in quanto è immediatamente necessario immobilizzare, manipolare e trasportare il paziente in maniera corretta per evitare danni ulteriori. Il sistema di soccorso deve quindi essere rapido ed attivo ed assicurare il pronto trasporto in sicurezza in un centro ospedaliero attrezzato. Il paziente deve essere valutato da un rianimatore per assicurare le funzioni vitali per eventuali traumi associati e sottoposto a trattamento chirurgico immediato se c’è bisogno di ridurre l’entità del danno, decomprimendo le strutture nervose. Il ruolo della chirurgia è,  in questi casi  anche quello di rendere stabile la colonna vertebrale dove vi è stata la lesione vertebrale. Ciò è possibile con tecniche diversificate per i diversi tipi di frattura e le diverse sedi (cervicale,dorsale e lombosacrale). Questi tipi di interventi possono essere eseguiti  presso strutture in possesso di una efficiente organizzazione operatoria, personale qualificato ed esperto e collaborazione con una Terapia intensiva Neurochirurgica nei casi più gravi. Dopo la fase acuta e la stabilizzazione clinica è essenziale un pronto intervento riabilitativo che deve continuare in Centri altamente specializzati al fine di assicurare il più completo recupero delle funzioni neurologiche. L’insieme degli interventi diagnostico-terapeutici ed assistenziali presuppone un confronto continuo fra gli operatori (medici, infermieri,terapisti della riabilitazione ecc.) che rende necessario momenti frequenti di aggiornamento tecnico-scientifico. E’ questo lo scopo di questo Convegno che nasce dalla collaborazione fra l’Ospedale S.Carlo, nell’ambito dell’attività formativa aziendale, e la sezione spinale della Società Italiana di Neurochirurgia. La riunione ha anche la finalità di progettare e migliorare il complesso trattamento dei pazienti con trauma vertebro-midollare nella Regione Basilicata e nell’area centro- sud del nostro Paese, affrontando le problematiche relative soprattutto alla fondamentale disponibilità di strutture ospedaliere e territoriali e della loro interdipendenza. E’ infatti importante che si crei una rete assistenziale con centri di riferimento di eccellenza per migliorare il livello operativo,con il target di fornire una offerta di prestazioni di alto livello in ogni fase operativa sempre nello stesso contesto territoriale. La complessità di tali problematiche verrà affrontato da specialisti con profonda esperienza e con specifica attenzione all’approccio multidisciplinare diagnostico-terapeutico ed alle problematiche relative alle linee guida di trattamento. Saranno presenti esperti riconosciuti nel settore, Neurochirurghi, Radiologi, Anestesisti-Rianimatori e Fisiatri, i quali approfondiranno le tematiche in esame in due sessioni di lavoro dedicate specificamente al rachide cervicale e alla colonna dorso-lombare con le relative particolarità operative in riferimento sia al  trattamento chirurgico, che a quello fisioterapico ed a tutti gli aspetti dell’ assistenza riabilitativa.