Salerno: ordinati 4 nuovi diaconi permanenti laici

MariaPia Vicinanza

“La messe è molta, gli operai sono pochi, pregate il padrone della vigna, perchè mandi operai”. Nel nostro tempo, così bombardato d’edonismo, spesso a caccia d’arrivismo e di benessere economico, la vita dello spirito sembra relegata ai ritagli di tempo. Alle sagrestie per persone che, avendo girato gli anta da un bel pezzo, portano a spasso acciacchi e solitudine. Ed invece, mai come in questo momento, lo Spirito Santo continua a soffiare sulla Chiesa ed a chiamare tanti al servizio ai fratelli.  Ieri sera in Cattedrale, S.E.Mons. Luigi Moretti, arcivescovo metropolita, ha imposto le mani, conferendo il ministero diaconale a quattro laici che, sull’esempio del protomartire Stefano, hanno risposto alla chiamata: Pio Occidente Lupo, Vincenzo Iacovazzo, Cosimo Villani e Donato Lupo. Laici  impegnati nell’ambito lavorativo e familiare che, dopo il lettorato e l’accolitato, sono stati ordinati diaconi permanenti. Come nei primi secoli della Chiesa, tale figura a servizio della mensa e dei bisogni soprattutto degli ultimi. Riuscendo a coniugare la dimensione anche familiare, tali diaconi amministreranno i sacramenti nella Chiesa, coadiuvando l’attività parrocchiale, con un forte impulso anche catechetico. Oltre alla lettura della Parola, i diaconi si dedicheranno alle forme di carità ad ampio respiro. Un modo per incrementare le file presbiteriali e per curare la messe evangelica, alla quale spesso la sola cura pastorale presbiterale, non riesce a far fronte. Emozione e lode a Dio si sono levate dall’intera comunità che ha partecipato in religioso silenzio all’intera cerimonia. Alla quale non è mancata la speciale benedizione del Vaticano, pervenuta dalla segreteria apostolica. Ai nuovi ministri di culto, anche la vestizione dei paramenti sacri, la pianeta sul camice bianco, dopo la prostrazione nell’invocazione delle litanie dei Santi. Singolare è stataouno dei primi diaconi salernitani, Matteo Occidente Lupo, che ha porto la stola al figlio Pio, come testimone anche di continuità nella fede cristiana. Al momento eucaristico, ogni diacono ha dispensato l’Eucarestia in primis alla propria moglie, tra la commozione anche dei numerosi familiari. Infatti, nei primi banchi figli e nipoti hanno partecipato coralmente all’intera cerimonia, non senza lacrime di commozione. Al termine, un brindisi augurale sul taglio della torta, sapendo che il ministero ricevuto, li invia nel mondo più che mai, testimoni del Cristo Via Verità e Vita.