Oliveto Citra: apparizioni mariane, vietato il culto!

Rita Occidente Lupo

24 maggio 1984, festa di San Macario, Patrono di Oliveto Citra. Piccolo paesino nella Valle del Sele, ben presto sconvolto da fenomeni straordinari, che chiamano in causa dei ragazzi, intenti a giocare sulla piazza del paese e poi dinanzi alla rocca. Lì, dentro un cancello, riferiscono d’aver scorto una Bianca Figura, col Bambino in braccio, identificata con la Vergine Maria. D’allora, altri segni, profumi, messaggi a guidare i flussi di pellegrini che principalmente il sabato, in preghiera su dettato della Vergine del Castello. Dopo il boom dello scorso millennio, le dovute cautele. L’attenzione della Chiesa su un fenomeno che, sebbene seguito dall’allora Arciprete Giuseppe Amato, rischia d’incedere nel fanatismo. L’Arcivescovo salernitano Mons. Gerardo Pierro, a Mons.Amato, in risposta ad una sua lettera del 22 ottobre 1996, il 27 ottobre 1998, risponde per le dovute disposizioni a riguardo.  “Passare alla Parrocchia della Misericordia la responsabilità economica e spirituale del fenomeno stesso, servendosi dell’istituzione che la Chiesa mette a disposizione, cioè la Commissione economica parrocchiale, saggio ed opportuno. Pertanto vi autorizzo a procedere in detta direzione.” Sembra che ci sia l’assenso della Curia diocesana, come successivamente, il 16 giugno 1993:“ Ho letto con molta attenzione il libro di Mons. Fausto Rossi “La Regina del Castello” e colgo la preoccupazione di far parlare i protagonisti, veggenti e non, senza forzare la mano al lettore nella direzione d’una tesi o d’un’altra. Per parte mia accetto quant’è riferito soprattutto da voi e dai pellegrini. Una cosa è certa: la Madonna può parlare dove e quando vuole e non sta a noi suggerire il da farsi. I “segni” che ivi sono riferiti dimostrano la mano divina. Senza dirvi niente sono venuto ad Oliveto Citra ed ho sostato in preghiera dinanzi al cancello del Castello ammirando la statua della Madonna. Ho affidato me stesso e la nostra diocesi a Lei che non disdegna di presentarsi una volta come la Madonna della Consolazione.Un titolo anche a me molto caro! Non mi resta che augurare alle vostre comunità ogni grazia del Signore ed una vita cristiana rinnovata con una forte devozione alla MadonnaVi benedico Arcivescovo Gerardo Pierro ”. Dopo tale lettera il flusso dei pellegrini continua a visitare il luogo più che mai copioso e molti a riferir di guarigioni o di grazie speciali ricevute, come dai numerosi ex voto nella Fondazione Regina del Castello, voluta da Amato e poi proseguita per suo legato testamentario dopo il decesso da Anna Ricigliano. Ma, il 4 marzo 2010, Pierro ritorna sulla questione e sembra invertire il placet in una lettera ai Parroci in solidum di Oliveto Citra, don Luigi Piccolo e don Roberto Piemonte “Vi è noto che il mio venerato predecessore, Mons. Guerino Grimaldi, espresse riserve e valutazioni negative circa le apparizioni della Vergine ad Oliveto. Ma la Madonna è veramente apparsa? I dubbi persistono ed anch’io resto nel dubbio tanto che mi sono rimesso sempre alla decisione di Mons. Grimaldi. Resta però chiaro che la Madonna, come per le grandi apparizioni mariane, intende rivolgere ai fedeli un messaggio, chi potrà impedirlo? Allo stato attuale facciamo nostra la posizione di Gamaliele, il saggio fariseo che, in presenza della nuova fede in Gesù e davanti ai progetti persecutori, disse che se l’Opera veniva da Dio era inutile opporsi, se veniva dagli uomini, sarebbe caduta per se stessa. Intanto non verrò come richiesto per l’anniversario né autorizzo alcuna concelebrazione per la circostanza. Sarebbe quanto mai utile che non s’organizzassero pellegrinaggi e si dica ai sacerdoti di non venire coi pellegrini. Come comprendete in questi casi non c’è prudenza che basti! Continuate il vostro lavoro da tutti apprezzato e che il Signore v’assista!” Stoccata inattesa per tanti che iniziano a scorgere in Pierro un alleato nella credulità. Quasi un dietro-front, allerta non solo i membri della Fondazione, ma quanti con la corona del Rosario, avvezzi a recarsi al Castello, nella convinzione che le apparizioni monopolio popolare. Ed invece, quella prudenza che la Chiesa ha adottato per Medjugorje dal lontano 1980, finendo nel tempo per accettare che flussi di pellegrini, con tanto di presbiteri, si recassero nella terra slava, incarnata per Oliveto più che mai!  “Ma esistono Madonne di serie A e di serie B?A Medjugorye va chi può permettersi tale viaggio, quindi anche persone discretamente abbienti, mentre chi viene ad Oliveto, proviene anche dall’hinterland napoletano e spesso vive un disagio economico- sociale. Perché bloccare la fede proprio nei momenti di crisi della Chiesa? “ Romeo Frigliola, docente di lettere e filosofia di Taranto, antropologo, autore di diverse monografie sul soprannaturale, intervenuto ad una convention ad Oliveto, proprio sulle apparizioni mariane. “Ero scettico- rivela- ma qui ho avuto dei segni che mi han invitato alla riflessione spirituale. La sera del convegno, col dott. Claudio Pagliara, oncologo ricercatore, le nostre mogli ed il prof. Campanozzi, abbiamo avvertito un profumo d’incenso intenso nei pressi del castello. Malgrado il vento, anche contro il suo corso, la zaffata perdurante per oltre mezz’ora, ci lasciò sgomenti. Non potendo provenire da alcuna casa o dalla Chiesa, circa le 21,00 di sera, da un bel pezzo era chiusa. Un fenomeno soprannaturale senza dubbio: anche perché, dopo Oliveto, la mia vita è mutata. Sento l’attrazione per il sacro, qualcosa che mi spinge a ritornare in questo luogo ed a pregare.” Qui, tanti dicono d’esser stati guariti ed un nutrito dossier di testimonianze, con cartelle cliniche, presso la Fondazione. “M’occupo di medicina olistica- aggiunge il dottore Claudio Pagliara- e giro tutt’Europa anche per la convegnistica. Se la gente venendo ad Oliveto, poi riferisce di guarigioni, vuol dire che qualcosa di speciale avviene. Mi riservo di esaminare le cartelle cliniche depositate negli anni, essendo anche in contatto con uffici che curano tale argomento, come il bureau medical di Lourdes.” Intanto, ad Oliveto, sempre più serrato il veto di potersi recare in loco, da parte dell’Archidiocesi salernitana, che riprendendo quanto emanato sul Bollettino del Clero N.10 del 1987, in data 26 marzo 2012, proibisce categoricamente ai religiosi, a firma dell’Arcivescovo Luigi Moretti, di recarsi in tale luogo. “E’ proibito a Sacerdoti e Religiosi di far parte del Comitato regina del Castello, di celebrare l’Eucarestia all’aperto, tanto più davanti all’edicola, in tale luogo, organizzare ed accompagnare pellegrinaggi. Con proprio rischio spirituale i fedeli si recano in tale luogo, in cui vietato fare esorcismi, ricordando che tali apparizioni false o presunte tali, arrecano gravissimo danno ai fedeli, alimentando vana credulità e fanatizzando.”  Più di qualcuno a chiedersi quale male faccia all’anima la preghiera e perché scagliarsi così accesamente contro Oliveto, che resta un luogo suuggestivo e nella semplicità. Non souvenirs o comemrcializzazione, solo un semplice Castello, con una statua della Vergine alla quale in tanti ad accorrere. Mentre i pellegrini perplessi e timorosi, anche se notevolmente scemati, ancora in silenzio al Castello, il Comitato s’accinge a vivere l’anniversario nel mese mariano, fiducioso sulle parole di Pierro, che “quanto viene dal Cielo, non possa essere debellato!”

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