Martedì 4 Marzo- Vangelo sec. Marco 10,28 – 31 commentato

 In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».Parola del Signore.
Commento: Questo brano ci aiuta a riconoscere il valore della vita donata a Cristo. Dopo che “il giovane ricco” se ne è andato “scuro in volto e rattristato”, perché non aveva seguito Gesù, per non abbandonare i suoi molti beni , l’apostolo Pietro non rivolge a Gesù una domanda, ma fa una constatazione:” Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Parla come uno che ancora non gode per la vicinanza di Cristo, ma che invece soffre per il sacrificio di quanto ha lasciato. Cammin facendo, Pietro potrà sperimentare la verità della risposta di Gesù che gli promette il centuplo. Certamente la sequela di Cristo comporta un sacrificio, cioè un distacco da ciò che si possiede e che si considera come risposta sicura al proprio bisogno di felicità: la casa, le ricchezze, gli affetti. Chi segue il Signore, specialmente nella vita sacerdotale o religiosa “lascia tutto”. Anche il laico cristiano, che pur non lasciando materialmente cose e persone, quando segue Gesù, fa per amor suo delle rinunce. Gesù confermando il merito del loro gesto, dice una frase a cui è bene fare attenzione, Egli infatti dopo aver ricordato le promesse riservate a coloro che lasciano tutto per amor suo, annuncia anche un capovolgimento di posizione tra primi ed ultimi. Il messaggio è chiaro: non basta soltanto aver fatto un atto iniziale di coraggio per seguire il Signore, se a questo non segue un atteggiamento di fedeltà costante, potremmo avere la sorpresa di vederci superati da qualcuno che è venuto dopo di noi alla luce della fede, ma che ci ha messo molto più impegno ed entusiasmo, superandoci nell’amore a DIO.