Salerno: Confsal su lavoratori SMA

Abbiamo appreso che ieri è stato sottoscritto l’accordo per avviare l’iter per la concessione della cassa integrazione in deroga ai lavoratori della SMA Campani. Leggendo la distribuzione di riduzione di ore ipotizzata nell’intesa è facile pervenire alla conclusione che l’azienda intende risparmiare una somma che è di circa 700.000 euro con questa operazione. Sarebbe bastato che la SMA avesse evitato quell’appalto spropositato e strano per nolo di escavatori per una spesa di 440.000 euro e quello del fitto di autoveicoli di circa 300.000 euro, che abbiamo già denunciato, e si sarebbe recuperata, senza alcun sacrificio per i lavoratori, la medesima somma corrispondente alla cassa integrazione in deroga per il 2013. Quindi, se ipotizziamo che l’azienda avesse rinunciato a tutte le altre consulenze e appalti sospette e segnalate nelle nostre denunce, saremmo di fronte a un risparmio addirittura di molto superiore di quello che si vuole conseguire con la sospensione dal lavoro dei dipendenti in questo scorcio d’anno. Inoltre, leggendo l’accordo predetto segnaliamo anche alcune incongruenze rilevate nell’accordo:

  • manca l’elenco dei lavoratori con la suddivisione per qualifica e settore di appartenenza: non vorremmo che questo nascondesse anche la elargizione di qualifiche superiori nei mesi addietro tanto difficili per la SMA;
  • è privo dell’apposita dichiarazione di legge riportante le motivazioni della mancata equa rotazione tra i lavoratori interessati alla cassa integrazione; ciò può anche lasciar presupporre che qualcuno venga ulteriormente sottratto, per pretestuose e clientelari esigenze di servizio in un’azienda priva di ogni impiego, dalla fruizione delle giornate di sospensione dal lavoro previste;
  • in nessuna parte di esso viene affermato che alla fine del periodo di utilizzo dell’ammortizzatore sociale i dipendenti riprenderanno a svolgere una tipologia di lavoro; questo può anche presupporre che la crisi congiunturale si dilati ulteriormente, a maggior ragione se si riflette sul fatto che la Regione ha approvato le attività aziendali già nel lontano 3 giugno 2013, senza dare, però, alcuna conseguenza alla relativa deliberazione sino ad oggi.

Alla fine la Regione Campania, socio unico della SMA, per non aver accompagnato, adeguatamente e coerentemente, l’impegno assunto nel giugno 2012 con l’acquisto dell’intero pacchetto azionario aziendale, è costretta ad impegnare altre risorse pubbliche a carico della fiscalità generale (cassa integrazione in deroga) per retribuire lavoratori che vengono tenuti immotivatamente inoperosi. La vera causa, dunque, dell’attivazione degli ammortizzatori sociali è quella di fare cassa, che, ovviamente, non è tra le causali di legge per la sua concessione. A tutto questo si aggiunge che i dipendenti della SMA sono sottoposti ad una pressione psicologica, una umiliazione e una disinformazione degradanti, che possono acuire il loro stato già avanzato di stress psicofisico. Infatti, senza alcuna comunicazione formale su quale sarà il loro destino nei prossimi giorni, è stato trasmesso a tutto il personale l’apposito modello INPS SR105 del quale se ne pretende la firma immediata. Non saremo più disponibili a tollerare queste prevaricazioni, perciò, sentiti i nostri legali, ipotizziamo anche un’impugnativa formale dell’eventuale sospensione dal lavoro per cassa integrazione in deroga. Pertanto, onde evitare contenziosi dispendiosi per la Regione e l’azienda, chiediamo che si riveda la decisione contenuta nell’accordo in oggetto, considerato che gli eventuali vantaggi sono assolutamente contraddittori, e aggravanti e non risolutivi per la situazione produttiva della SMA. Nell’attesa, si porgono distinti saluti.

 

 

I delegati della RSA                                                                 p. la segreteria regionale

 

Fausto Morrone                                                                             Agostino Arguto

Roberto Iavarone

Giuseppe Peccia

Alfonso Sollazzo

Pierbruno Tramontano