Pena di morte… contro la vita?

di Rita Occidente Lupo

58 stati continuano ad applicare la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre 139 si rifiutano, di diritto o in pratica. Tra questi ultimi, 97 l’hanno abolita per tutti i reati ed 8 per reati comuni Ancora si torna a parlare di tale pena, giammai messa a tappeto nella risoluzione: Amnesty International non desiste dalle sue battaglie, che finora hanno permesso a tanti di poter essere “graziati”. Nei giorni scorsi, la valanga di polemiche in Austria, dopo la proposta lanciata dal multimiliardario leader populista Frank Stronach, di reintrodurre tale pena per i “killer di professione” sferranti la propria azione per i crimini contro l’umanità e lo Stato. L’opinione del politico s’è connotata di rifiuto da parte di tanti giacchè, in tale Paese, la pena capitale abrogata 45 anni fa e nessun altro politico a chiederne reintroduzione. Alla luce di costanti attentati alla vita, che la cronaca quotidiana rimbalza, più di qualcuno a prender in considerazione un tipo di punizione, per quanti si macchiano di reati abominevoli, esemplare. Da restare impressa, almeno quanto il crimine commesso. E così, dopo l’ennesimo stupro a minori o l’omicidio rosa, anche nel nostro Bel Paese, che marcia sempre di più verso il riscatto di una sistuazione carceraria più consona alla dignità umana, s’affaccia insistente l’idea di una legislazione anche maggiormente punitiva per sterminatori di vite, in ogni senso!

7 pensieri su “Pena di morte… contro la vita?

  1. Sono tantissime le associazioni che in maniera diversa si oppongono alla pena di morte; molte delle quali condannano solo in maniera unilaterale i paesi che nella loro legislatura prevedono la massima sanzione, mentre altre prendono a sostegno delle loro tesi, in maniera strumentale ,brani della Bibbia. Tra queste , la più attiva è senza dubbio l’associazione “Nessuno tocchi Caino”.
    Le prime hanno un scarsa coerenza e quindi credibilità in quanto le loro condanne hanno un fine esclusivamente politico e il loro impegno è volto ad attaccare un mondo capitalistico che loro vedono esclusivamente in tutto ciò che è “americano” ignorando o sminuendo quando succede a Cuba ,in Cina ed altri paesi dove ancora sopravvivono brandelli di socialismo reale.
    Mentre per i secondi la loro lotta non è un fatto ideologico, ma certamente ne fanno una questione di civiltà e di moralità .
    Il problema oggi è di verificare se gli Stati che mantengono l’estrema pena si possono considerare immorali e incivili. Va premesso che molti fra questi con culture fortemente Religiose adottano tale estrema sanzione , vedi le nazioni Mussulmane , e gli stessi Stati Uniti a grande maggioranza “Cristiana” fanno della moralità pubblica l’essenza della loro Cultura.
    Per quando riguarda l’essere incivile , ricordo le parole dell’ambasciatore Sergio Romano, che pur condannando tale pena, ricordava che negli Stati Uniti i tempi enormemente lunghi fra il compimento del delitto e l’esecuzione della condanna a morte, che sono certamente un “Calvario” terribilmente doloroso, rappresentano il forte senso di responsabilità e di “Garanzia” affinché si possa arrivare all’esecuzione della sentenza dopo aver scrutato ogni e qualsiasi prova a discapito dell’imputato e quindi all’ esecuzione di una sentenza certa .
    La Chiesa Cattolica ,con Giovanni Paolo II , ha iniziato una forte battaglia contro la pena di morte.
    Fa specie però, e potrebbe sembrare una contraddizione fra quest’impegno della Chiesa ,sia l’essere stato per tanti secoli favorevoli alla pena di morte sia l’attuale mantenimento, anche se in casi eccezionali ,“ dell’estrema sanzione” nel nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica.
    La stessa frase “Nessuno tocchi Caino”(Gn 4,15) potrebbe chiudere ogni discussione, ma ciò sarebbe quantomeno affrettato .
    La stessa Chiesa , nel chiedere pietà per i condannati a morte non ha mai negato che l’autorità legittima abbia il potere di infliggere la morte come pena .

    Infatti ,con il Diluvio Universale ,il “Signore” abiura a tutte le promesse fatte alle sue “creature”(Gn 6,7) e quindi fa una Nuova Alleanza con Noè (Gn 6,18) .Dopo questo episodio viene introdotta nella Bibbia la Pena di Morte che i “giusti “praticano nel corso dei secoli: “ Chi sparge sangue dell’uomo dall’uomo il suo sangue sarà sparso, perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l’uomo” (Gn. 9,6). In S.Paolo nel capitolo tredici della lettera ai romani in cui dice:” Fa il bene e ne avrai lode , poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma , se fai il male , allora temi, poiché non invano essa porta la spada ,è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male”(Rm 13,3-4).
    Nei Vangeli ,lo stesso Gesù non contesta all’autorità il potere di condannarlo a Morte: (Gv 19,10-11) .
    Alcuni Concili hanno trattato l’argomento:si ricorda il Quarto Concilio in Laterano,
    secondo il quale l’autorità civile “ senza peccato può infliggere la pena di morte , purchè sia mossa non dall’odio ma dalla giustizia e non proceda senza precauzione ma con prudenza”.
    Anche molti Padri della Chiesa si sono espressi successivamente in favore di questa risoluzione, ricordiamo S. Tommaso D’Aquino nella Sum.Theol. 3°, q,85.
    In passato con Joseph De Maistre e oggi con Vittorio Messori e tanti altri intellettuali Cattolici hanno affermato che è moralmente ammissibile la pena di morte.
    Nello Stato del Vaticano, anche se le condanne a morte non venivano più praticate da oltre cento anni, solo nel 1972 con Papa Paolo VI questa pena fu abrogata ;lo stesso, “papa Buono”, Giovani XXIII conservò questa legge anche se il suo Pontificato fu molto breve.
    Uno stato laico che prevede nel suo ordinamento questa “estrema sanzione” lo fa in nome della deterrenza, della legittima difesa dei suoi cittadini e della retribuzione del male fatto.
    L’accettare o meno una legislazione che preveda una tale “Pena” non può rappresentare una questione di civiltà o di moralità ma è solo una scelta “culturale”.
    in bocca al lupo

    1. Quindi, mi faccia capire, dove dice “non uccidere”, dobbiamo capire “uccidi se sei un giusto?”. Mi pare che lei pure di giustificare la pena di morte faccia un triplo carpiato

  2. No! Assolutamente No! La pena di morte , a parer mio è uno abuso e una barbaria che non rispetta i canoni della società umana.A parer mio, e lo scrivo con risoluta fermezza, che nessuno al mondo ha il diritto di uccidere un essere umano, fosse esso anche il più crudele di tutti gli uomini.La vita di ogniuno di noi appartiene a Dio ed è per questo che ritengo che chiunque uccide un’altro essere umano debba dar conto a Dio, oltre che agli uomini se ancora esiste un certo galateo di civiltà e di umanità. Neanche un cane che morde viene ucciso, perchè noi, esseri credenti ed umani ci accaniamo sulla pena di morte? Non è questo un controsenso?
    Cordialità, alfredo

  3. nei testi antichi……….quelli originali c’è scritto: ” non uccidere il giusto!!!”
    in bocca al lupo

    1. Se lei credesse a quello che dice dovrebbe andare in giro armato ad uccidere gli ingiusti.

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