I mali d’Italia la ricetta dei Grillini

Giuseppe Lembo

Il primo obiettivo grillino è quello di pulire o meglio ripulire l’Italia. Lo slogan è: “Via il letame dall’Italia” Dice Grillo, facendo riferimento alla mitologia greca, che è ora di: “Ripulire l’Italia” come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe. È una fatica immane, bisogna risanare il Paese; vanno sradicati inciuci, convivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia. Bisogna, dice Grillo, fermare le grandi opere che, secondo lui sono del tutto inutili (tali la TAV, l’EXPO); bisogna smetterla anche con gli slogans inutili e dannosi come la spendig review, che non ha prodotto niente, ma proprio niente. Si è trattato del solo slogan del nulla.

C’è uno status quo da rimuovere ed al più presto.

Nel nostro Paese, si propone un cambiamento che a parole è fortemente rivoluzionario, mentre nei fatti non produce nessun cambiamento.

Il linguaggio di Grillo piace a tanti; non piace soprattutto a quelli delle stalle del lezzo insopportabile che considerano, levando la voce contro, il linguaggio di Grillo come fonte di istigazione all’odio, come aggressivo e distruttivo, per i suoi tanti insulti alle istituzioni.

Il clima infuocato soprattutto da parte dei grillini nei confronti delle forze che sostengono il governo, è dato soprattutto dal maldestro tentativo di modificare la Costituzione in piena calura estiva, affidandone i contenuti del cambiamento ad un comitato di saggi, anziché alle Camere.

Non sono certamente i grillini con la loro politica del niente a poter salvare l’Italia, un Paese ormai alla deriva, che, crocifisso com’è, attende quell’inevitabile colpo di grazia per una fine da tempo annunciata.

L’Italia per l’assenza di politica, per l’ingombrante ed invadente presenza dei poteri forti e di una burocrazia, per altro arretrata che la fa egoisticamente da padrona, è dal destino segnato.

Quello che le potrà succedere è ormai annunciato; niente capita per caso.

Perché assediare questo nostro Paese per farlo morire? Un obiettivo che sa di assurdo, ma che sempre più velocemente è vicino a noi; è vicino al futuro negato dei nostri figli.

L’Italia muore nella più generale indifferenza dei tanti che hanno fatto male al Paese, comportandosi da veri e propri ladri di futuro, per le generazioni che verranno e che, stando così le cose, un futuro non lo avranno mai, perché negato dall’egoismo dei loro padri che hanno pensato al tutto per sé e subito.

Siamo, purtroppo, messi molto male.

Chi mai potrà restituire al Paese le certezze di futuro senza le quali non si va da nessuna parte? Chi  può garantire ai giovani quel lavoro-vita sempre più negato? Chi può mettere ordine al disordine, creando quel rapporto di solidarietà generazionale purtroppo negata e/o del tutto cancellata? Chi potrà ricomporre le fratture umane e sociali gravi ed insanabili?

Purtroppo, oggi un assordante egoismo domina tutto e su tutti.

Quel che è più grave, oltre alle mancate certezze, si assiste ad una crisi etica senza precedenti.

I valori, importanti per vivere insieme e soprattutto per costruire insieme una vita di qualità non ci sono più; in modo rovinosamente compiaciuto si è pensato di cancellarli, creando un vuoto nei rapporti umani assolutamente incolmabile.

Per ricominciare, dobbiamo riconsiderare noi stessi, conoscendoci e mettendo al centro dei nostri pensieri e del nostro fare, l’etica, senza la quale l’uomo non va da nessuna parte.