Contursi terme: “Due o tre cose che so sulla crisi” di Barrese

Antonio Barrese racconta la catastrofe della fine e la possibilità di un nuovo inizio.Venerdì 5 luglio, in piazza San Vito, a Contursi Terme (SA), Antonio Barrese sarà protagonista di un incontro organizzato dall’associazione Bandiera Bianca. Due o tre cose che so sulla crisi, questo il titolo del seminario in cui Antonio Barrese darà voce al suo vissuto di professionista e di artista che la crisi l’ha vista nascere, l’ha subita, ma della quale ha anche immaginato le straordinarie potenzialità e ha intuito come superarla.“Durante la mia carriera di artista e designer”, spiega Antonio Barrese, “ho frequentato le ‘stanze dei bottoni’ di aziende di ogni tipo, dalle multinazionale alle più piccole. Ho avuto la possibilità di vedere il sistema industriale italiano dall’interno, anzi dal privilegiatissimo punto di vista dell’azienda che si rappresenta e che si racconta all’esterno e al suo mercato, cioè dal luogo in cui la verità non è ancora edulcorata, il re è nudo e i mostri sono senza maschere. Negli ultimi vent’anni ho assistito – critico ma impotente – al disfacimento di un mondo, sentendone gli scricchiolii che preparavano il peggio, assistendo al degrado. Venerdì sera, in piazza San Vito a Contursi Terme, racconterò cosa credo di sapere sulla crisi.

Non sarei titolato a parlare di queste cose, ma quelli titolati a farlo spesso non sanno cosa dire, farfugliano o mistificano”. D’altro canto, quello della crisi è un tema urgente, perché è urgente porsi e trovare risposta alla domanda che fa da sottotitolo all’incontro: come pensate che sarà il mondo? Già, perché questo momento doveva accadere”, sostiene Antonio Barrese, “e, come tutte le catastrofi, prepara un mondo migliore che, senza di essa, avrebbe faticato ad affermarsi o non si sarebbe affermato affatto. Questa crisi è una straordinaria occasione di rinascita: il mondo attende di essere riprogettato dalle fondamenta, e ha bisogno di tutti. È un’occasione specialmente per il Sud che, non avendo partecipato pienamente allo ‘sviluppo’ può ripartire su basi più consapevoli.  Lo è per la Valle del Sele per la quale, con Stefania Gaudiosi ed alcuni straordinari amici, sto dando vita a ScholaFelix, laboratorio di intelligenza ideativa e incubatore di imprese della New Vision”.