A te che leggi entro mezzanotte…”Amici mai”

Giuliana Rocci

Annotato un sogno… scarabocchiando il cuore. Il vizio di stralciare pensieri, su foglietti volanti, tra mille carte e decine di recapiti sulla zattera di fortuna: la scrivania! Da giorni la salute resettava le articolazioni dolenti, insieme allo stomaco che non cedeva ai farmaci. L’elicobacter, vittorioso! Trionfante, da quella gastro che ancora le rammentava il livido al braccio. Feed back…tanti anni prima! Ritrovava quel fiele costante, perfino tra dolcezze golose! Anche a questo, ormai avvezza, tra i mali dell’età, atrofizzanti le ossa. Il ginocchio destro, a volte pigro nello scendere velocemente i gradini, cedeva. Vecchia reminiscenza, alla quale ancora teneva testa, come la corsa senza ombrello sotto la pioggia! Felice:  libera di scendere dai decolletè zeppati per l’occasione, con la shopper sempre aperta sulla spalla. Contestatrice nata, negletta al bon ton posticcio. La sua classe, acclarata da tanti: speciale, per le mosse anche più delicate. Incurante, nel vortice famelico d’impegni: strapazzanti d’ orari sballati, detrattori dello schizzo incomprensibile, la sua storia. Giorni con le orecchie   ronzanti: qualcuno a pensarla?  Gettato al vento perfino il pc, esasperata da una telefonata giammai in dirittura d’arrivo! I giorni, con l’unica tensione, di acuire l’assenza. Dopo tanti anni, non reggeva più la rottura. Le mancava dentro! Un gioco, il loro, al quale mai dato peso: a riacciuffarsi, quando creduti persi e separati, col sereno. Da troppo, ritratto. Di nuovo, quando il rapporto per la piega giusta. Più vigliacco che mai,  indietreggiato quando già accanto a lei. Stoppati  passi avviati: come sempre!L’estate girava pagina coi conti soliti: aria biancastra, umidità su tutto e tutti. Insostenibile cappa, caviglie sempre meno agili. Ora anche le dita,  irrigidite alle giunture. Non poteva non piombare nel vuoto di un rapporto senza senso, scorta delle sue giornate per troppo tempo, senza rendersi conto di non poterne fare a meno ora… come fare se lui  non l’avesse mai più cercata?Risentiva Venditti e ricordava “Amici mai”: le si mescolava tutto dentro, fino all’ultima sistole la pigliava quella voce magica, col pianoforte di sottofondo…”No stasera non lasciarmi…. certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, insuperabili,,,ma amici mai!”