Pasqua, che sia una Festa davvero per tutti -Lettera aperta della LAV ai parroci di Salerno e provincia

 Caro parroco, siamo ormai prossimi alla celebrazione della Pasqua, un giorno di festa, di speranza e di salvezza  per  i  credenti.  Da  secoli  le  generazioni  si  tramandano  un  simbolo  per  quel giorno, l’agnello, emblema di Gesù Cristo.  Ma  l’uccisione  dell’agnello  è  un  rito  cruento,  in  forte  contraddizione  col  concetto  di resurrezione che porta con sé  il rinnovamento della fede e della speranza; è un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte.  Dunque può oggi una tradizione arcaica continuare a perpetuarsi in un annuale sterminio di  piccoli  agnelli  che,  strappati  alla  nascita  alle  loro madri,  soffrono  l’inferno  durante lunghi trasporti  senza cibo, prima di arrivare al  macello?  Esseri  viventi  –  creature  di  Dio  direbbe  la  Chiesa  –  che  nascono  ad  uso  esclusivo dell’essere  umano,  meri  oggetti  cui  non  è  riconosciuto  alcun  benessere,  come denunciano spesso i controlli effettuati dalle Forze dell’ordine. Fingeremo ancora di non sapere? Rimarremo sordi al grido di quelle atroci sofferenze? Ancora? E per quanto? Potremmo invece fare un passo avanti nella storia, nella cultura e nella civiltà. Sarebbe un passo d’amore verso la vita in tutte le sue forme.  Un’esortazione  forte  al  rispetto  di  tutti  gli  esseri  viventi  che  oggi  sembra  trovare maggiore  eco  con  Papa  Bergoglio  il  quale,  scegliendo  il  nome  del  Santo  di  Assisi, richiama  quello  spirito  francescano  di  umiltà,  povertà,  semplicità  e  di  armonia  col Creato. Uno spirito di amore universale per tutte le creature sull’esempio di Francesco. Nella sua prima omelia in San Pietro, infatti, Francesco ha pronunciato fra l’altro queste importanti frasi: “Avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo.” sottolineando come “ quando non ci prendiamo cura del creato allora  trova spazio  la distruzione e  il cuore  inaridisce”  ed  esortando  con  forza  “tutti  coloro  che  occupano  ruoli  di responsabilità  in  ambito  economico,  politico  o  sociale,  tutti  gli  uomini  e  le  donne  di buona  volontà”  ad  essere  “custodi  della  creazione,  del  disegno  di  Dio  iscritto  nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente”. Concludendo con “non  lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!”. L’associazione  LAV,  nelle  parole  del  suo  Presidente,  saluta  con  speranza  le  parole pronunciate da Papa Francesco e spera che queste esortazioni possano tradursi subito in atti  concreti,  in  scelte  positive,  a  partire  dalla  fine  della  strage  degli  agnelli  per  la prossima Pasqua. Caro Parroco, diffondiamo dunque questo messaggio d’amore nei prossimi giorni.  Le chiediamo di  fare una scelta e di promuoverla presso  i suoi  fedeli, Le chiediamo di far comprendere loro che non è necessario uccidere un agnello per sentirsi più cristiani, più vicini al Cristo risorto. Le basta poco, basta intanto dire “NO”, io non mangerò l’agnello a Pasqua.  Grazie.