Filippo Smaldone parlaci di te, ti vogliamo conoscere

Padre Oliviero Ferro

Chi meglio delle sue “figlie spirituali” ci può aiutare? Suor Dolores e suor Astèrie (dal Rwanda) sono venute a Radio Stella giovedì 10 gennaio per parlarci di lui. Filippo nasce a Napoli il 27 luglio 1848. Nella sua infanzia(pur essendo di famiglia agiata), vive la sua educazione con altri ragazzi alla cappella serotina(fondata da S.Alfonso nel 1729). Qui impara il rispetto per ognuno e la fratellanza umana. A quindici anni entra nel clero napoletano e a ventitré sarà ordinato sacerdote. Ma un bel giorno del 1870 un incontro cambierà tutta la sua vita. Durante la lezione di catechismo, arriva una donna col figlio sordomuto. Cerca di fare qualcosa per loro, ma lei se ne fugge via. Capisce che la sua aspirazione di servire Dio nei fratelli più poveri,piccoli e indifesi ha trovato la risposta. Chiede consiglio al suo confessore. Da non dimenticare che Filippo voleva partire missionario in Cina. Ma Dio gli fa capire che “la tua Cina è qui a Napoli, i tuoi fedeli sono i sordomuti”. E da quel momento non si fermerà più. Diventerà l’apostolo dei sordi a cui dedicherà tutta la sua vita. Non potrà farlo da solo. Per questo pensa di fondare una congregazione di suore, di madri col cuore aperto a queste creature(con l’amore all’Eucarestia e con lo spirito di S.Francesco di Sales, primo catechista dei sordi). Tra le varie fondazioni, c’è quella di Salerno, fin dal 1907(davanti alla chiesa dell’Annunziatella) e dal 1930 in via Pio XI. Ci sono dodici suore che lavorano con una quarantina di bambini sordi. Offrono la scuola dell’infanzia e quella primaria, oltre a un centro audiologico. Sono pure presenti in via Lembo(Mercatello) e Prepezzano. Suor Dolores ci ricorda il primo incontro con questi bambini. Aveva quindici anni(lei è originaria della Puglia). Da quel momento non ha più potuto lasciarli, talmente era stata impressionata. E così da cinquant’anni lavora con loro. E’ vero sono sordi, ma hanno una voce diversa, riescono a parlare e ad esprimersi con i gesti(importante conoscere la lingua dei segni. L.IS.). Essi, ci dice, ricambiano veramente l’affetto che viene loro donato. Sono aiutate da alcuni volontari, ma non bastano. Alcuni hanno già terminato il loro servizio. E’ una bella esperienza da vivere. Anche suor Astèrie(dal Rwanda) ci ricordava perché ha scelto di vivere con loro. L’amore non può restare nascosto, ma deve essere condiviso. Per ogni informazione, telefonare allo 089220395.