Napoli: CGIL, Tavella, Cig in deroga rischia diventare nuovo strumento clientelismo

 “Moltiplicare la cassa integrazione in deroga non risolve le situazioni di crisi. La nostra preoccupazione è che si sia aperto un mercato, che siamo di fronte ad un nuovo strumento di clientelismo. C’è una parte dell’imprenditoria di questa regione che, pur non avendo bisogno, richiede la cig in deroga, togliendo risorse a qualche azienda che non ha alcuna prospettiva e che invece ne avrebbe necessità per superare una fase di difficoltà”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, concludendo a Salerno l’attivo provinciale dei delegati convocato in vista dello sciopero generale dell’8 marzo contro la politica della giunta regionale, per il lavoro e lo sviluppo. “Ieri, mentre il sindaco era impegnato a Napoli a fare campagna elettorale – ha affermato Tavella –  i cittadini rimanevano a piedi perché gli autobus erano rimasti senza carburante. Gli utenti erano stati avvisati in maniera stravagante, attraverso facebook. Uno dei problemi che abbiamo oggi è lo scollamento sempre più forte tra le questioni che tentiamo di affrontare e le risposte che arrivano dalla politica e dalle istituzioni. Per questo abbiamo deciso di non congelare la nostra iniziativa, anzi ci è sembrato giusto che anche in campagna elettorale ci si occupasse dei lavoratori. Scioperando contro coloro che fanno male ai lavoratori e al mondo del lavoro”. “Sul Contratto Campania non c’è un solo elemento che ha dato un minimo di risultato. Abbiamo dato credito alla giunta Caldoro. Adesso occorre cambiare pagina, per correggere alcuni elementi, siamo arrivati ad un punto di non ritorno”. “Dopo oltre due anni di amministrazione – ha concluso Tavella – la giunta Caldoro non  può continuare ad addossare le colpe alle gestioni precedenti ma è il momento di dire cosa ha fatto e cosa intende fare. La sanità è al disastro, con una esposizione debitoria fuori controllo e il proseguimento del commissariamento. Accanto a questo, c’è il commissariamento del trasporto pubblico locale dell’intera regione. Falliscono le aziende a partecipazione pubblica e Vetrella prova a risolvere la situazione diminuendo i salari ai lavoratori. Un percorso assolutamente inaccettabile. Vetrella punta ad una nuova stagione di privatizzazione che aprirebbe la porta alla scalata delle aziende in crisi da parte delle organizzazioni criminali, le uniche a disporre della liquidità necessaria” .