Battipaglia: donne nella Giunta, ora legge dello Stato

Per quanto vogliano continuare a ricercare i loro equilibri sulla pelle delle donne,entro il 26 giugno lo Statuto dovrà essere modificato! Va da sè che in caso di ulteriore inattività, Etica per il Buon Governo chiederà la nomina di un “commissario ad acta” che si sostituisca al Consiglio Comunale inattivo. Certo,rimane il senso di disagio al pensiero che da un anno (dal 5/ gennaio/2012) questa maggioranza ha continuamente fatto venire meno il numero legale in Consiglio Comunale pur di non effettuare la terza e definitiva votazione che avrebbe consentito la modifica dello Statuto. Una “partita” che ha evidenziato a pieno il livello d’interesse di questa maggioranza verso il problema della rappresentanza delle donne nei livelli istituzionali. Fra l’altro la proposta di deliberazione sulla quale il Consiglio Comunale si è bloccato dalla delibera n° 2 del 5/1/2012, usava esattamente le stesse espressioni che ora la legge nazionale ha assunto: “garantire” la presenza delle donne in Giunta . Battipaglia ha perso una occasione per mettersi “autonomamente” alla pari con tutte le altre città d’Italia delle stesse dimensioni,che da anni hanno già assunto la parità di genere nelle istituzioni comne principio fondante. Noi abbiamo avuto bisogno che ce lo imponesse la legge dello Stato. Ora, però, questi signori dovranno fare i conti con la portata complessiva della legge,che impone la parità di genere anche nei Consigli di Amministrazione delle società, degli Enti partecipati e negli organi collegiali non elettivi. Noi di Etica , adesso,chiederemo la piena applicazione della legge in tutte le sue articolazioni; chiederemo che la nostra città , adesso, faccia un passo avanti sul terreno della cultura e della civiltà e che, quindi in tutti questi ambiti sia assicurata la presenza delle donne e da subito! Continuiamo a chiamare tutte le donne della nostra città a vigilare sulla piena applicazione della legge 215/2012. Noi di Santomauro e della sua “brancaleonesca” maggioranza non ci fidiamo , men che mai sulle tematiche della parità di genere, alla luce della degradante prova di “vecchiume” culturale di cui hanno dato prova sulla vicenda della modifica statutaria ancora sospesa  dopo oltre 1 anno.

 

Etica per il Buongoverno