Un milione e mezzo in festa per Elisabetta II

Giovanna Rezzoagli

Una cifra che ha dell’incredibile, eppure è questo il dato ufficiale emerso dopo i fasti che hanno celebrato il giubileo di diamanti della regina Elisabetta II d’Inghilterra. Tutte le principali testate italiane e mondiali hanno ripreso la notizia, puntando l’attenzione sul grande consenso che l’anziana monarca riscuote al di là di ogni considerazione. Certo, a 86 anni di vita di cui gli ultimi 60 trascorsi sul trono, deve essere una soddisfazione grande. Una soddisfazione da vivere anche in modo vicario, con la propria presenza, ad osservare le frecce tricolori che svettavano sul palazzo reale: la voglia di essere parte di quel milione e mezzo di inglesi davanti alla residenza. Conosciuta in tutto il globo più per i buffi cappellini e per turbolente vicende famigliari, la regina è innanzitutto una donna che non si è mai sottratta alle proprie responsabilità, Il tutto con grande dignità e senza cedere ai momenti di sconforto che, in tanti anni, non le saranno certo mancati. Con un marito laureato in gaffologia e, parrebbe, di occhio lungo nei confronti delle giovani ed avvenenti signore, qualche lacrima sua maestà l’avrà pure versata. Forse persino per quella nuora tanto odiata e scomoda, la principessa Diana, che è comunque morta nel fiore della vita lasciando due figli orfani della mamma. Gli inglesi non hanno mancato di dimostrare il loro affetto alla vecchia regina, del tutto intenzionata a non mollare nemmeno lei la poltrona, pardon: il trono. Una sorta di vicaria soddisfazione in questo la viviamo anche noi donne italiane abituate a vedere tanti italici maschietti attaccati, incollati, alle loro poltrone (ma anche se sono sedie sgangherate e traballanti è uguale…) sempre e comunque, in molti casi senza dignità e senza un briciolo di onore. Allora auguri alla longeva regina, con buona pace del principe Carlo, l’eterno pretendente, e di tutti coloro che vorrebbero vedere le donne un passo dietro gli uomini. Ah, dimenticavo, con buona pace anche di tutti coloro per i quali un milione e mezzo in piazza per una sorridente bisnonna, possono apparire solo un numero. Non tutto è relativo. Foto radioradio.it 

 

 

7 pensieri su “Un milione e mezzo in festa per Elisabetta II

  1. Un milione e mezzo?
    Questi Inglesi hanno un senso della patria che li ha visti sempre compatti, eppure di tendenza repubblicana ce ne sono pure.
    Un milione e mezzo e nessuno batte sulla grancassa. Per un milione in piazza San Giacomo o un milione a Milano pochi girni fa le grancasse suonavano a tutto spiano.
    Ma è sicura della cifre? Controllerò …
    Grazie per questo articolo che trovo molto profondo a dispetto della frivolezza del tema.
    Good Save the Queen
    With compliments by Joseph, Madam.

  2. Her Majesty’s a pretty nice girl
    But she doesn’t have a lot to say
    Her Majesty’s a pretty nice girl
    But she changes from day to day
    I wanna tell her that I love her a lot
    But I gotta get a bellyfull of wine
    Her Majesty’s a pretty nice girl
    Someday I’m gonna make her mine
    Oh, yeah, someday I’m gonna make her mine

    Un milione e mezzo di persone. Una regina che accettò questa breve ballata messa a finale dell’album “Abbey Rood” se li meritava davvero.
    Anche chi la scrisse (Paul McCartney) non è più un giovanotto. In Italia una regina ne avrebbe chiesto la testa.
    Grazie, signora Giovanna, per avermi richiamato con il suo scritto uno dei miei albums preferiti.
    Carissimi saluti
    Carla

  3. Signor Joseph, La rignrazio per il commento. Mi fa piacere che abbia letto tra le righe un qualcosa di diverso dall’esplicito. In Italia abbiamo molto da imparare circa la parità tra i sessi.
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

  4. Visto che si parla di canzoni, ci starà anche il mio violino. Dottoressa Councelor non ci provi ad essere frivola perchè non ci riesce. Nei suoi articoli c’è sempre quel retrogusto che obbliga a rileggere. Nulla da dire, il suo mestiere lo sa far bene.

  5. Gran donna la regina. Come portare la corona per sessant’anni e non sentirli.Certo che un milione e mezzo di persone sono tanti. Se li merita. Bell’articolo.

  6. Ringrazio anche Carla e Marco per i loro contributi. Spero, signor Marco, che il retrogusto cui allude aiuti a riflettere, più che a rileggere. Come sempre, vi sono molto grata.
    g.

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