Sicignano degli Alburni: riapertura chiesa S. Maria del Serrone

E’ una delle cappelle più amate di Sicignano degli Alburni, di quelle in cui la storia si perde nella notte dei tempi. Ed il tempo l’aveva praticamente distrutta. Fino a quando, un gruppo di amici, davanti al bar, si siedono e decidono di dar vita ad un Comitato per raccogliere fondi. A presiederlo è Felice Pastore, grande cultore e appassionato di storia. Inizia la raccolta, iniziano i primi lavori e poi, qualche anno fa, la svolta. Camillo Citro, uno straordinario e generoso cittadino di Sicignano, devotissimo alla Madonna, dona 80 mila euro. Si aggiungono altri fondi e quella chiesetta dedicata a Santa Maria del Serrone, finalmente si può riaprire al culto. Domani sera è il grande giorno e sarà il vescovo di Teggiano, Monsignor Antonio De Luca, a celebrare la prima funzione, insieme al parroco, don Romolo Barbarulo, al sindaco, Alfonso Amato, e soprattutto alla comunità di Sicignano che ha partecipato in prima persona e che ha vissuto questi anni nell’attesa di vedere la chiesetta ultimata. Una grande festa accoglierà la riapertura. “E’ un grande evento per la nostra comunità, che ha partecipato enormemente al restauro della chiesa – dice il sindaco Alfonso Amato – E’ la dimostrazione del grande affetto che Sicignano ha per un luogo di culto importante, a cui è legata una grande devozione. Un ringraziamento va espresso a tutti coloro che hanno partecipato economicamente, in particolare a Camillo Citro, che con la sua donazione ha consentito l’ultimazione dei lavori”. Dopo l’avvio da parte del Comitato Rinascita di Santa Maria del Serrore, la spinta finale è stata data proprio dal parroco, don Romolo. “E’ stata una speranzosa attesa lunga dieci lustri – dice don Romolo  Ci sarà il rito di dedicazione della chiesa e dell’altare, un momento religioso altissimo a cui giungiamo grazie ad una comunità generosa”. E le ultime settimane sono state frenetiche, con tanti che hanno donato persino giornate di lavoro per vedere ultimata l’opera. La chiesa risale alla fine del XII secolo e si presenta con un’unica navata, sormontata da un arco a tutto sesto. Al suo interno si conserva la statua della Madonna con bambino, incastonata nella struttura, con in mano un globo, simbolo di sovranità. Una statua che risale alla fine del XV secolo. E domani sera, giovedì, alle ore 18,30 è prevista la cerimonia, presieduta dal vescovo De Luca, con una grande festa che seguirà successivamente nella piazza antistante.