Roma: tagli treni, Fasano scrive al ministro

Il sen. Enzo Fasano scrive, per la seconda volta nell’arco di quattro mesi, al  Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oggetto dell’interrogazione, il taglio ai servizi ferroviari che ha portato, dallo scorso novembre, alla soppressione dei treni a lunga percorrenza dal Nord al Sud e viceversa.«Tali tagli – si legge nell’atto ispettivo – hanno fatto sì che i viaggiatori in partenza dalla stazioni a sud di Salerno, quali quelle del Cilento, per raggiungere qualsiasi città del Nord sono costretti al cambio negli scali di Salerno, Napoli o Roma, con un inevitabile aggravio dei costi dei biglietti e un allungamento dei tempi di percorrenza. Tenuto conto che l’aeroporto più vicino alla zona Cilentana è il Salerno-Costa D’Amalfi, di fatto scalo di modestissime dimensioni, per cui il vero riferimento rimane l’aeroporto di Napoli, Capodichino», e che, si legge ancora nell’interrogazione, «il sistema viario che collega il Cilento con il resto della Nazione non è dei più efficienti, e non solo per gli eterni lavori in corso dell’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, ma anche per problemi di viabilità interna», il sen Fasano ha deciso di interpellare nuovamente il Ministro. Chiara la sua richiesta: «Scongiurare l’ulteriore isolamento di una zona, quale quella cilentana, che se maggiormente tutelata potrebbe diventare una sempre più ambita meta turistica e dunque un vero e proprio volano di sviluppo per la provincia di Salerno e per l’intera regione Campania».

 

5 pensieri su “Roma: tagli treni, Fasano scrive al ministro

  1. Il Sen . FASANO ha dimenticato che a SUD della provincia di Salerno, il VALLO di DIANO, il treno lo stanno aspettando da 25 ANNI!!!

  2. Caro Rocco,
    faccio mio il Suo commento. Eppure, vorrei chiederLe se questa apparente dimenticanza non sia semplicemente un sintomo di come il problema venga percepito a livello politico. Voglio tuttavia ricordarLe che ci sono persone che ancora non hanno smesso di lottare e di sperare, così come penso Ella ben sa. Cordiali saluti, Roberto De Luca

  3. Vorrei intervenire con un commento che va oltre la stretta connotazionelocale dell’articolo. Anche a nord tutti gli scali merci liguri non esistono più e sono stati trasformati in lande di cemento per parcheggi. La ratio è: “le merci viaggiano su gomma”. Sui treni viaggiano pendolari e possono viaggiare merci come negli “omnibus” di fine ‘800. La crisi energetica non è un evento passeggero ma un punto su una funzione monotòna decrescente che richiederà mutamenti radicali nel modo di vivere nostro e sicuramente delle nuove generazioni. Non bastano quattro mulini a vento e le cellette fotovoltaiche di Pecoraro Scanio ad assicurarci, nei tempi corretti, energia a gogò.
    A nord, sicuramente, ci pentiremo tutti di avere rinunciato agli scali merci, a sud amziché togliere linee ferroviarie sarebbe saggio incrementarne i servizi misti.
    A tutti, cordialità
    Salvatore Ganci

  4. A differenza del nord italia, secondo me,salerno e provincia sarebbero definitivamente condannate alla medesimima miseria del Terzo mondo ne non avessero l’aiuto di un po’ di profitto nell’agricoltura e quel benefico turismo che viene ad onorare le immani bellezze naturali e storiche-architettoniche che tanto può offrire salerno e i suoi meravigliosi dintorni. Se poi, il governo, qualunque governo, ci assottiglia anche la possibilità di fare usufruire , sia a noi cittadini che ai tanti turisti desiderosi di ammirare le nostre bellezze, quasi uniche nel mondo, con la normale frequenza di mezzi di trasporto. Stiamo di già combattennto affinchè il nostro aeroporto e le nostre autostrade locali prendano il merito che gli spetta, quindi, do ragione al Senatore Fasano quando scrive alle autorità di roma che i treni che transitano da queste parti debbano aumentare di numero e non diminuire.
    Salerno è molto lontana dalle frontiere europee, contrariamente alle città del nord, per tale motivo è necessario che il sud non venga ulteriormente danneggiato. Bravo senatore Fasano ,vada avanti per difendere le nostre esigenze e giuste aspettative.
    Cordialità

  5. Vorrei specificare che con il mio commento allo scritto di Rocco non intendevo muovere alcuna critica all’interrogazione promossa dal Sen. Fasano. Vorrei poi aggiungere che condivido quanto detto da Salvatore e Alfredo. Tuttavia, proprio per le ragioni espresse da Salvatore e Alfredo, credo che il commento di Rocco vada tenuto in debita considerazione. Infatti, esiste una linea ferroviaria, la Sicignano-Lagonegro, sulla quale il traffico è sospeso dal 1987 (qualcuno ci ricorda proprio dal 1° maggio di quell’anno). Ecco, forse si poteva tener conto anche di questo. Il Vallo di Diano, infatti, possiede “bellezze naturali e storiche-architettoniche” (ne cito una per tutte: la Certosa di Padula) che attendono di essere valorizzate proprio attraverso le misure invocate da Alfredo. Il mio commento, dunque, intendeva solo stigmatizzare la scarsa attenzione che la politica (in generale) dedica a questo problema, che è molto sentito nel Vallo di Diano, area geograficamente diversa dal Cilento propriamente inteso. Nulla osta, infine, che la politica (generalmente intesa) possa fare ammenda e affrontare questo problema a ben venticinque anni dalla sospensione al traffico su ferro nel Vallo di Diano.

I commenti sono chiusi.