Salerno: Cgil “Giustizia per Nicola Acampora”

 “Sono trascorsi più di due anni dalla morte di Nicola Acampora, lavoratore edile quarantunenne di Agerola precipitato il 28 ottobre del 2010 da un costone roccioso a Ravello e da allora ancora non è stata fissata alcuna udienza preliminare per accertare eventuali responsabilità”. Gino Adinolfi, segretario generale della Fillea Cgil Salerno, denuncia la storia di quest’uomo strappato alla famiglia e ai suoi affetti da una tragica morte bianca.“La Fillea Cgil di Salerno, vuole porre a chi di dovere e a tutta l’opinione pubblica delle domande cui è necessario dare risposte per rispettare un lavoratore che non c’è più ed una famiglia che continua a soffrire. Come è potuto accadere – continua Adinolfi – che in un lavoro così ad alto rischio, per il quale le norme sulla sicurezza devono essere ferree, un uomo sia precipitato da 50 metri senza alcun tipo di protezione? Come mai, pur essendo state ultimate le indagini a luglio 2011, ad oggi non si è ancora fissata l’udienza preliminare presso il tribunale di Salerno?  È possibile che non debba esserci nessun colpevole, nessuno che paghi per una morte tanto assurda quanto prematura? Lo stato Italiano con i suoi rappresentanti, come si può giustificare nei confronti di quella famiglia che aspetta verità e giustizia? Insomma, lo si può ammazzare una seconda volta? Come uomini prima, come cittadini e come sindacato vogliamo che a quella famiglia siano date risposte di giustizia, con l’avvio  del processo. Lo chiediamo anche per i tanti,  troppi lavoratori che perdono la vita ogni giorno con le cosiddette “morti bianche”. Basti pensare che nel 2011 sono stati circa 140 gli edili scomparsi in seguito ad un infortunio sul lavoro:  un vero e proprio bollettino di guerra”.