Napoli: imprenditore invita colleghi pagare pizzo, Coisp non sordo

Il Sindacato  Indipendente  di  Polizia, COISP , esprime la massima solidarietà all’imprenditore partenopeo Davide Imberbe e sull’argomento sono  intervenuti le massime cariche: il segretario generale regionale  Giuseppe Raimondi  nonché il leader nazionale Franco Maccari. “Esprimo la massima solidarietà all’imprenditore Davide Imberbe e a tutti gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare il racket in questa difficile regione – dichiara il segretario regionale Giuseppe Raimondi – La nostra vicinanza in questo momento è la dimostrazione che non è solo anche se riteniamo comprensibile la sua sofferenza  e  gli chiediamo di non mollare. In varie occasioni abbiamo manifestato la carenza di mezzi, uomini e risorse che in modo particolare è risentito in Campania . Sono mesi che chiediamo al Governo una maggiore attenzione per il comparto sicurezza, con lo stanziamento di fondi tali da poter garantire risorse umane e mezzi per poter continuare nel delicato compito di difesa dei più elementari diritti costituzionali e fatti come questi ci intristiscono ”.  Franco  Maccari,  segretario  generale  del  Coisp,  interviene  sulla notizia  battuta  dalle  agenzie  secondo  la  quale  l’imprenditore  napoletano  Davide  Imberbe  avrebbe “consigliato”  ai  suoi  colleghi  di  pagare  il  pizzo  poiché,  lui  pur  avendo  denunciato,  è  rimasto  solo, abbandonato dallo Stato.  “Non  possiamo  negare  che  l’appello  dell’imprenditore  napoletano  lasciato  solo  dallo Stato dopo aver denunciato episodi di racket, ci abbia lasciati attoniti. Indecisi sul fatto se   fosse   il   caso   di   assumere   una   posizione   su   un’affermazione   evidentemente provocatoria ma carica di dolore e di amara realtà  – dichiara il leader nazionale del Coisp Franco Maccari -Cogliamo tutta l’amarezza dell’imprenditore e la facciamo nostra nella parte che denuncia la solitudine  di  chi  in  questo  Paese  rispetta  le  regole    sottolinea  il  Segretario  Generale    certo invitiamo Imberbe a non cedere alle lusinghe della malavita e a continuare la sua battaglia per  la legalità opponendosi con forza a chi chiede il pizzo. Però – continua Franco Maccari – sarebbe  avere  i  prosciutti  sugli  occhi  non  ammettere  che  purtroppo  l’antistato  trova  gioco  facile  nelle  debolezze di un sistema che non garantisce legalità”.  “Quando  diciamo  che  le  nostre  auto  non  hanno benzina,  che  i  nostri  uomini  sono  pochi  e  le  nostre  risorse  scarse,  non  lo  facciamo  per  rivendicare delle istanze fini a se stesse. Non lo diciamo perché con le auto di servizio dobbiamo andare alle feste. Lo diciamo perché, stando sulla strada a contatto con la gente, ci rendiamo conto del disagio che si  vive  quando  si  ha  la  consapevolezza  di  stare  in  una  società  che  non  è  sicura  perché  gli apparati che dovrebbero dare sicurezza sono resi deboli da decisioni incomprensibili.  Noi  ci  auguriamo  che  l’imprenditore  napoletano  trovi  ancora  la  forza  di  combattere    conclude  il Segretario Generale del Coisp – ma la sua amara provocazione è anche la nostra e chiediamo che non resti inascoltata, che ai proclami ed alle parole segua la concretezza dei fatti.”