Bankitalia, amore mio!

Carmine Erra

Se un qualsiasi lettore possa pensare che la “mannaia” calata sugli italiani dalla manovra Monti  brilli per equità e trasparenza, suggerisco un elemento di riflessione riguardo l’istituzione, a detta di tanti, più autorevole dopo la Presidenza della Repubblica. Mi riferisco alla Banca d’Italia ed al suo autorevole neo governatore, Dott. Ignazio Visco, subentrato a Mario Draghi, dal 2 novembre 2011, trasferitosi alla guida della Banca Centrale Europea. Sapete quanto guadagnerà il neo governatore per il suo illustre incarico ? 757.714 euro annui ( fonte Italia Oggi ). Dov’è la stranezza ? Il neo governatore guadagnerà più di 300.000 euro rispetto al suo predecessore ora al timone dell’istituzione economico finanziaria più prestigiosa d’Europa. Mario Draghi, infatti, per il suo incarico a Francoforte, percepirà “appena” la bellezza di 457.903 euro annui ( “rimettendoci” un cospicuo gruzzolo di quattrini a fronte di un incarico ben più importante e prestigioso ). Ma c’è di più : il governatore della prestigiosissima Bundesbank tedesca, Jens Weidmann, è “beneficiato” di un compenso annuo complessivo equivalente a 379.514 euro, per non dire dell’omologo capo delle Fed americana, Ben Bernanke, che “ da poveraccio qual è” percepisce l’equivalente, in dollari, di 148.294 euro. Il perché di tale mostruosa “anomalia retributiva” è quantomeno oscuro. Dall’entrata in vigore dell’euro il potere delle banche centrali di ciascun paese europeo è stato oggetto di una necessaria “cessione di sovranità” nei confronti della Bce di Francoforte. A ciò sarebbe dovuto seguire, come logico corollario, un adeguamento delle retribuzioni dei vari governatori in ragione della logica riduzione di adempimenti e competenze. Ad occhio, sembrerebbe che tutte le banche centrali nazionali più prestigiose si siano adeguate, con la discutibile eccezione della Banca d’Italia.  Ora,  perché ciò che è stato, giustamente, applicato per i parlamentari europei italiani, che da questa legislatura percepiscono stipendio analogo a tutti gli altri parlamentari dei paesi membri, non può essere applicato per la “ madre putativa “ dell’intero sistema bancario italiano ? Si potrebbe obiettare che l’autonomia statutaria della gloriosa istituzione Bankitalia non prevede alcun obbligo di adeguamento retributivo ma ciò, in un momento di grave crisi congiunturale, rappresenterebbe una “stonatura” alquanto marchiana. Se solo un minuscolo comma dell’ultima manovra Monti fosse stato dedicato all’applicazione di un tetto retributivo alla funzione governatorile si sarebbe dato un segnale importante ed incoraggiante contro boiardi  e corporazioni. Ciò non è avvenuto e la cosa è alquanto deprimente!

 

2 pensieri su “Bankitalia, amore mio!

  1. Caro Direttore,
    credo che la logica dell’Aziendalizzazione che, purtroppo, (anche grazie a questo Centro/sinistra) è stata estesa anche alle imprese pubbliche, a mio avviso, è la prima causa delle forti lievitazioni di bilancio di queste aziende e quindi della crescita del debito pubblico.
    Stipendi ed altri emolumenti concessi a dirigenti troppo onerosi rispetto allo stesso fratturato annuo aziendale e alle prospettive di rilancio delle stesse, unito alle faraoniche composizioni dei Consigli di Amm.ne non potevano non mettere in discussione – come nella maggior parte dei casi la sussistenza stessa di queste imprese.
    Purtroppo a questa classe politica imbelle, spregiudicata oltre ogni limiti (e di centro/destra e di centro/sinistra ha fatto comodo far finta di non vedere. Per essa gli equilibri politici e l’occupazione delle poltrone va al di la di qualsiasi interesse pubblico. E’ anche così che si è aperto le porte alla privatizzazione dei servizi pubblici.
    Tanto pagano i contribuenti!

    Riusciremo mai in questo Paese a rilanciare una cultura di moralizzazione della “cosa pubblica” e quindi a ridiscutere del servizio pubblico anche rispetto agli interessi reali da tutelare e alla qualità del servizio, delle professionalità?
    Io ho qualche dubbio … anche se la speranza deve essere sempre l’ultima a morire.
    Come sostenitore dell’acqua pubblica e della difesa dei Beni com uni ritengo che questo passaggio non è solo necessario ma ineludibile se non vogliamo farci scippare definitivamente territori e servizi pubblici dai grandi interessi privati .. visto che la logica di questo Governo (soprattutto!), a mio avviso, è prettamente quella di far cassa con le liberalizzazioni e di fregarsene degli interessi delle cittadinanze.
    Onofrio Infantile
    merc. 11 gen. 2012

  2. Egregio Infantile, porto con me identico scetticismo in merito ad un possibile rilancio di ciò che Lei definisce ..” una cultura di moralizzazione della cosa pubblica”.
    Se penso che un ” Malinconico qualunque” adotta comportamenti come quelli che lo hanno, giustamente, costretto alle dimissioni, non c’è da stare allegri. Rimane, comunque, ineludibile, a mio parere, un comandamento : continuare a combattere e resistere! Cordialmente!

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