Riti e consuetudini bandjoun(Camerun): la celebrazione della nascita

Padre Oliviero Ferro

Come in tutte le società organizzate,quando un bambino nasce a Bandjoun,dopo avergli dato il Todjom (miscuglio di piante speciali con cui viene purgato), il suo arrivo è festeggiato dentro la famiglia.  Ogni bambino primogenito ha diritto a una festa speciale.  Quando arriva,  la sua presenza è segnalata nella concessione paterna dal Pfè . Sono degli ignami, delle zucche, dei panieri (Kak no’),  che i genitori del bambino distribuiscono agli uomini e donne della concessione.  In cambio,  questi uomini e donne danno del sale,  dell’olio e della legna per preparare da mangiare alla mamma del bambino, chiamata Meve.  Ogni donna che mette al mondo è qui circondata da cure speciali.  Ogni uomo o donna del villaggio che viene a vedere il bambino,  non arriva mai con le mani vuote.  Gli uomini portano delle fascine di legna o dell’olio e le donne portano del mais in grani o schiacciati, delle banane, del Kui o degli ignami. Le persone che vengono dalla città portano normalmente del sapone.  Le donne e le ragazze del quartiere, della famiglia e della parentela della Meve,   le preparano dei pasti tutti i giorni;  e ne approfittano anche per saziare la loro fame.  Esse le preparano in modo particolare del cuscus di mais,  accompagnato dal Kui (specie di salsa appiccicosa molto speziata), delle banane schiacciate,  delle patate,  dell’igname seccato,  del macabo (tubero) o dei fagioli.   Questi cibi sono completati con altri più usuali.  In breve, la donna che ha messo al mondo un bambino non deve lavorare per almeno tre mesi.  Ma in cambio, deve mangiare in quantità abbondante, perché solo la sua pinguedine alla fine di questo periodo speciale testimonierà della capacità della sua famiglia di mantenere una Meve.  Il Pfe’ è attualmente meno praticato nella maggioranza delle famiglie a causa dell’egoismo degli uni e della povertà degli altri.  Ma il mantenimento della Meve è ancora molto praticato nella maggioranza delle famiglie,  anche se la donna che mette al mondo un figlio abita in città.  Il rito Kou’op o il Titie  è eseguito durante questo medesimo periodo.