Pontacagnano-Faiano: Marcello Ferro risponde alle accuse del Pd

In riferimento alle accuse del Pd di Pontecagnano Faiano all’indirizzo del Presidente del Consiglio comunale, Marcello Ferro, lo stesso dichiara quanto segue:«In quest’ultimo periodo il Consiglio comunale ha vissuto il proprio confronto politico-istituzionale con correttezza e produttività nonostante le diverse posizioni ed opinioni tra maggioranza ed opposizione, termine quest’ultimo che nel tempo si è evoluto in minoranza. Ringrazio, pertanto, i colleghi ed in particolare i rappresentanti della minoranza stessa per la convergenza su delibere strategiche per lo sviluppo della comunità come ad esempio la farmacia comunale e l’acquisizione del convento di San Benedetto votate all’unanimità. Pur eletto all’interno della maggioranza, ho sempre inteso svolgere il mio ruolo super partes e di reale collaborazione con il capo dell’Amministrazione per favorire l’attuazione del programma di governo sottoscritto con i cittadini. Premettendo che il sottoscritto, ovviamente, non può essere immune da errori di interpretazione del regolamento e dello statuto per quanto concerne il funzionamento dei lavori del Consiglio comunale, laddove non riesca a valutare in maniera appropriata le esigenze dei singoli consiglieri dei gruppi consiliari, trovo supporto nel ruolo essenziale della segretaria Franca Fiorenzano alla quale va tutta la mia stima. Pertanto, le osservazioni mosse dal Pd nei miei confronti sono in parte pretestuose, in parte non rispondenti al vero ed in parte prive di ogni fondamento di carattere regolamentare. Per quanto riguarda la discussione sul Ptcp voluta dalla presidenza, voglio evidenziare che la stessa ha coinvolto per circa venti giorni i consiglieri comunali della commissione competente, la conferenza dei capigruppo ed una commissione specifica al fine di approfondire la tematica di estrema importanza per la pianificazione urbanistica tanto è vero che il verbale redatto all’unanimità a firma di tutti i capigruppo, accompagnato dai vari pareri, ha impegnato per circa due ore l’assise. Al fine di poter addivenire ad un voto unitario, ho proposto due volte la sospensione dei lavori per una convergenza tra maggioranza e minoranza nonostante l’aspro ed a volte violento dibattito da parte di alcuni consiglieri della minoranza. Il voto favorevole del capogruppo Pd nel verbale precedente si è però tramutato in astensione del gruppo Pd in Consiglio. A tal proposito, la loro proposta avanzata non poteva sostituire quella che era all’esame del Consiglio e per la quale si era instaurato un proficuo confronto. In relazione, invece, alle accuse inerenti le convocazione delle conferenze dei capigruppo in data 7 e 15 luglio riguardo i rispettivi Consigli comunali, faccio presente che il regolamento dà ampi poteri al Presidente del Consiglio nello stabilire luogo, orario ed ordini del giorno d’intesa con il Primo Cittadino. Nonostante ciò, è prassi consolidata convocare la conferenza dei capigruppo a favore di una più ampia partecipazione dei gruppi consiliari ai lavori del Consiglio. Pertanto, il capogruppo Pd non può arrogarsi diritti non previsti nel regolamento e nello statuto comunale. Altresì, vorrei ricordare che i consiglieri comunali vengono eletti dalla cittadinanza e nell’esercizio delle loro funzioni debbono garantire il mandato ricevuto espletando nei modi e nelle forme più appropriate la volontà degli elettori. A tal proposito, ribadisco la collaborazione con il Sindaco anche al fine di garantire l’autonomia della presidenza dagli altri poteri e la maggioranza sugli argomenti all’esame del Consiglio. Infine, ritengo curiose le lamentele dei rappresentanti della minoranza su presunti impedimenti da parte mia rispetto ad interventi e repliche della minoranza stessa in quanto in molti casi è risaputo che la parola finisce per appartenere quasi ed esclusivamente a loro tant’è vero che a volte i consiglieri di maggioranza vengono da loro provocatoriamente chiamati ad  intervenire per un contraddittorio e spesso non accettano l’invito quando ci si trova in situazioni non consone ai lavori del Consiglio. Giudico, inoltre, legittima la convocazione del Consiglio comunale di domani mattina in quanto operata nel pieno rispetto del regolamento dei lavori del Consiglio. Da parte mia, garantisco e garantirò che per quanto riguarda gli argomenti del Consiglio, oltre a seguire il normale iter burocratico impegnando commissioni competenti e conferenze dei capigruppo, instaurerò un rapporto ancora più forte e diretto con l’informazione anche per evitare che qualche politico o cittadino scomparso dalla scena politica voglia rientrare a mezzo stampa a far politica senza passare dalla consultazione elettorale. Questa, infatti, sarebbe la vera confusione creando non pochi sospetti. Mi batterò, quindi, con tutte le mie forze per garantire in questo scorcio di consiliatura l’autonomia di Presidente ed il ruolo centrale e decisionale del Consiglio comunale a prescindere da questi colpi di sole di mezza estate da parte di qualcuno».