XIV ediz. Paestum Festival

Due ore di spettacolo in cui protagonista è la versatilità interpretativa di un grande artista, espressione di una napoletanità dal sapore passato e dalle sonorità contemporanee. Si aprirà così, domani sera, venerdì 15 luglio (ore 21.30), la XIV edizione del Paestum Festival promossa dall’omonima Fondazione per la direzione artistica di Mario Crasto De Stefano. Ad inaugurare il cartellone 2011, ospitato nel Nuovo Teatro dei Templi (sempre nell’Area Archeologica – in via Magna Grecia), Peppe Barra in concerto. Nel suo nuovo recital, il Maestro conduce lo spettatore come in viaggio fra la fantasia più pura e la realtà contemporanea, raccontando favole antiche e storie della modernità, sempre con il sorriso sulle labbra e la sua innata voglia di divertirsi e divertire, di “regalare una rosa a chi vuole ridere”, come dice nel brano “N’Attimo” che da il titolo all’ ultimo lavoro discografico. Un lavoro passionale, maturo e musicalmente elegante, prodotto dalla Marocco Music, le cui canzoni sono intrise di magia e di folclore, custodendo in maniera indiscutibile l’intero patrimonio culturale partenopeo. Un universo di bellezza nostrana capace di fondersi con la passionalità di tutti i popoli e le tradizioni del sud del mondo come accade, ad esempio, anche quando propone “Sofrimento” dell’angolano Valdemar Bastos, adattandola in napoletano e reinterpretandola come una sorta di “grido” di Munch, con la sua voce autorevole che prima ci fa sognare e poi ci vuole svegliare dal sogno per dirci che dobbiamo fare qualcosa, perché la nostra terra sta morendo. Cantore della moderna napoletanità e giullare della tradizione popolare che rivisita da anni con estro e spirito innovativo, narratore di storie antiche e di favole immortali, attore musicista, cantante, cabarettista, Peppe Barra si dimostra particolarmente  felice di contaminare i generi musicali: interprete  magistrale  di testi classici, canzoni e tammurriate, favole tratte dal Basile e filastrocche popolari, liriche teatrali e poesie, barcarole procidane e storie di viandanti e di re,  compone in unico  affresco  sonoro, melodico e ritmato, gli echi del passato e i moderni ritmi del Mediterraneo. Il suo repertorio  contiene pezzi classici e brani suoi o di autori a lui vicini, sempre eseguiti in dialetto per dare maggiore forza al significato dei testi che hanno per tema esperienze autobiografiche: l’amore, la vita e la morte, quell’ironia e quel sarcasmo tutti partenopei che Barra esprime come nessun altro. La sua voce gli consente di raggiungere in scena risultati mirabili, unici ed impareggiabili. La modula come vuole, la tende e la sferza, la scaglia sul pubblico e poi la raccoglie in dolcissime nenie, con il sostegno di musicisti straordinari che da lungo tempo sono i suoi compagni di viaggio. Anche a Paestum lo accompagneranno Paolo Del Vecchio (chitarra-mandolino), Luca Urciuolo (pianoforte-fisarmonica), Ivan Lacagnina (percussioni), Sasà Pelosi (basso), Max Sacchi (clarinetto).