Napoli: prima tappa di “El Général”, rapper della rivolta tunisina

“Figli del Bronx music dept” comunica il primo tour italiano di “El Général”. La prima tappa italiana del rapper censurato dal regime tunisino, e le cui canzoni hanno contribuito a suscitare la rivolta che ha scosso tutto il mondo arabo sarà Napoli, il 28 aprile 2011 dalle ore 21.30 a Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli. Poi il tour proseguirà il 29 aprile ad Empoli Ponte a Elsa, al c.s.o.a. Intifada, il 30 aprile a Perugia Ponte San Giovanni al c.s.o.a. Ex Mattatoio, il primo maggio a Roma via Delpino al c.s.o.a. Forte Prenestino e il 4 maggio a Bologna via Casarini al c.s.o.a. T.P.O. I concerti saranno preceduti da incontri e dibattiti, sulle scottanti questioni del Maghreb, insieme ad artisti, collettivi studenteschi, comunità di  migranti e movimenti di solidarietà. Informazioni: Tel. 081 0203639. Nel gennaio 2011 la rivolta tunisina va a ritmo di un rapper. C’è sempre un ritmo intorno a una rivolta. La colonna sonora dei disordini è rappata da Hamada Ben Amor, 22 anni, di Sfax, in arte “El Général”. Sulla sua pagina di Facebook si contano migliaia di fan. Il 6 gennaio Ben Amor è stato arrestato con un blitz plateale nel quale sono stati impiegati quaranta poliziotti, ed è stato rilasciato dopo cinque giorni sotto la pressione dei manifestanti insorti; i brani di “El Général” sono pieni di accuse contro il regime del 74enne Zine El-Abidine Ben Ali, al potere dal 1987.La prima canzone censurata, che ha avuto comunque grande diffusione, si chiama “Tounes Bladna”,  «La Tunisia è il nostro Paese»; canzone che è un duro atto d’accusa contro il regime e la corruzione, uscita all’indomani delle rivolte di Sidi Bouzid del 17 dicembre 2010.  Altro brano incriminato è “Rais LeBled”, che vuol dire «Presidente del Paese». E’ una canzone – lettera al Presidente, in nome del popolo, in cui “El Général” lo sfida a scendere per le strade e a vedere la realtà dei giovani disoccupati. In pochi mesi la sua fama si è estesa in tutto il mondo e con un suo concerto in piazza a Tunisi il popolo in rivolta ha festeggiato la messa in fuga di Ben Ali.