Salerno: antimafia, regalo di Natale al Comune

 Interdittiva antimafia per Piazza della Libertà. Il Comune revoca l’appalto. Salta la festa di Capodanno? Scorie di amianto nello scavo della piazza?

Aldo Bianchini

Dopo l’inquietante vicenda della “gara d’agosto” a favore dell’unica ditta concorrente “Fiengo Ceramiche srl” di Portici (quella per la fornitura delle mattonelle per la pavimentazione della piazza pubblicata da questo giornale il 28 ottobre 2010), per il Comune di Salerno arriva un’altra tegola sui lavori di costruzione di Piazza della Libertà. Quasi come un “regalino di Natale” nella tarda mattinata della vigilia (venerdì 24 dicembre) sarebbe stata notificata per giusta conoscenza al Comune una “interdittiva antimafia” dal Prefetto su sollecitazione della sezione di Salerno della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). L’originale del gravissimo atto sarebbe stato, invece, consegnato al “Consorzio Stabile Tekton s.cons. a r.l.” (Via Broggia n. 18 – Napoli) che si era aggiudicato nel giugno 2009 l’appalto per i lavori di “realizzazione di Piazza della Libertà,  del sottostante parcheggio interrato, della viabilità, urbanizzazioni e deviazione del torrente Fusandola”. Un appalto con una base d’asta di € 21.325.768,00 (comprensivi di € 760.780,00 per oneri connessi all’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso) che la Tekton  si era aggiudicato offrendo, tra diciotto concorrenti, il ribasso d’asta più alto: 31,011% , corrispondente all’importo di € 14.948.359,57=. Subito dopo il 24 giugno 2009 la Tekton di Napoli subappaltava, come da concessione del Comune, parte dei lavori ad altre imprese tra le quali la “Esa Costruzioni Generali srl” da tempo operante prevalentemente nel distretto industriale di Nocera Inferiore, con interessi aziendali anche nel resto della provincia. La ESA in un recente passato avrebbe ottenuto lavori pubblici sia dal Comune di Nocera (quando era sindaco Antonio Romano) e sia dal Comune di Agropoli (sindaco Franco Alfieri); si, proprio i due sindaci che fecero fronte comune nel sostegno a Vincenzo De Luca nella corsa verso il governatorato della Regione. La Esa, inoltre, avrebbe anche  ottenuto i lavori dell’ex pastificio Amato; e qui si incasellerebbe la denuncia pubblica sull’amianto fatta dal presidente Cirielli in tv e sui giornali. Dov’è finito quell’amianto venuto fuori dalla demolizione del vecchio pastificio?, qualcuno sostiene nello scavo di Piazza della Libertà ed a tal proposito l’ARPAC regionale avrebbe già predisposto appositi  carotaggi dei quali ufficialmente non si è saputo più nulla. Proprio sull’Esa si sarebbe incentrata l’attività investigativa della Procura, ma andremmo, però, troppo lontani; è opportuno fermarci all’interdittiva antimafia notificata qualche giorno fa. Un tale provvedimento era già nell’aria, si dice negli ambienti bene informati; i dubbi erano palpabili, ma la notifica dell’interdittiva antimafia avrebbe comunque avuto l’effetto deflagrante di una bomba atomica all’interno del palazzo di città. Sembra addirittura che già nella stessa giornata del 24 dicembre sia stata disposta la revoca  dell’appalto in danno del Consorzio Tekton di Napoli, con conseguente revoca a cascata per tutte le imprese che avevano ottenuto lavori in subappalto. Ma c’è di più. Sembrerebbe, infatti, che la DDA di Salerno stia estendendo le indagini a macchia d’olio anche sugli appalti pubblici ottenuti dalla Esa sia a Nocera Inferiore che ad Agropoli. Insomma la magistratura antimafia vuole vederci chiaro, molto chiaro, sugli apparati della Pubblica Amministrazione che spesso “fanno della protervia e dello scadimento morale un fatto normale e fisiologico (così scrivevano i giudici tempo fa!!) nell’ottica dell’appropriazione privatistica di apparati e sistemi predisposti a tutela di interessi generali e collettivi con la connivenza di professionisti stimati e di prestigio….”. Il procuratore capo Franco Roberti in questo rappresenta davvero un grosso argine contro infiltrazioni di qualsiasi genere. Insomma il caso è esplosivo. Tanto da far tremare le vene e i polsi a tutti. Tanto, si sussurra, da far gridare a De Luca nei corridoi del palazzo la famosa frase di Winston Churchill: “The apple of my eyes” (traduzione negativa <…ma quanto mi costa questa mela marcia dei miei occhi!!>). Alla prossima che, ovviamente, non mancherà

 

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