Disabili tra i banchi, in crescita al Sud

di Rita Occidente Lupo

Disabili tra i banchi: una mole che cresce esponenzialmente al sud del Paese. Superate le 181.000 unità. I docenti di sostegno, quasi triplicati: cattedre attuali 90.469, rispetto alle 35.000 di 15 anni fa. La mappatura della diversità si presenta variegata rispetto alle reali esigenze scolastiche. Numerosi studenti al Centro e nel Nord-Ovest, ma lo Stato spedisce insegnanti di sostegno soprattutto al Sud e nelle isole: il 52% delle cattedre, assegnato al Sud, con il 40% degli alunni disabili. Mentre in Basilicata, il docente di sostegno impiegato su ogni 1,62 alunni disabili: in Lombardia, ogni 2,3.  In Campania, oltre 3000 docenti in più rispetto al Lazio. In quanto agli organici, anche qui la flessione regionale non sempre rispetta le esigenze della popolazione: in Basilicata, il 91% dei posti di sostegno, sull’organico di diritto, in Sardegna e in Campania l’89%, mentre in Emilia Romagna, a malapena il 55%, ed in Lombardia ed in Veneto, il 56%. Se per il passato, l’insegnante di sostegno era il privilegiato, per poter entrare tra i banchi, oggi s’è ristretta tale opportunità per tanti precari. Dei corsi ad hoc, consentivano di conseguire un titolo “lasciapassare”. Oggi, comunque, anche la panacea dell’utilizzazione sul sostegno sembra venir meno. E mentre i diversamente abili, ormai non si fermano più al solo diploma di licenza media, l’ombra lunga della soprannumerarietà sgomita anche nella secondaria di secondo grado. Tra le pressanti preoccupazioni di tanti genitori, che attraverso la mattinata scolastica, riuscivano anche a tirar un sospiro di sollievo, per curare le proprie incombenze domestiche, in assenza del proprio caro, al sicuro tra i banchi!