Mercato San Severino: Tomato Village

Dal 24 al 26 settembre prossimi, Mercato S. Severino ospiterà il “Tomato Village”.La tre giorni, promossa da “I.Com Advertising”, di Angelo Coda e Massimiliano Viviano, e patrocinata dall’Amministrazione Comunale,  avrà luogo nello spazio situato tra il teatro comunale, via Don Gregorio Portanova, la villa comunale, la nuova area di sosta di Piazza Giancarlo Siani e via Pioppi.  “L’obiettivo” – spiega Carlo Iannone, Assessore Comunale allo Sviluppo delle Attivita’ Economiche e dell’Occupazione – è  far conoscere le grandi potenzialità organolettiche e benefiche del pomodoro e quelle economiche, in particolare del  S.Marzano. Ci saranno seminari che illustreranno le sue potenzialità tecnico-scientifiche, gli  effetti benefici sulla dieta. Verranno coinvolte le scuole per trasmettere agli alunni le nozioni fondamentali sulla corretta alimentazione. Saranno presenti imprenditori dell’Est Europa specializzati nella produzione di macchinari legati alla lavorazione del ciclo dei pomodori”. Il programma prevede un ciclo di convegni  attraverso i quali le realtà imprenditoriali e gli operatori potranno confrontarsi sulle varie tematiche che riguardano il pomodoro nella trasformazione in pelato ed, in particolare, la filiera della trasformazione della qualità San Marzano. Previsto un ciclo di work shop, attraverso cui buyers internazionali e le aziende di trasformazione del prodotto potranno interagire attivamente e proficuamente in relazione ad una serie di obiettivi predefiniti. Spazio anche a momenti enogastronomici,  interamente dedicati al mondo dei sensi e studiato per stupire i palati e le menti dei più curiosi. Un viaggio nella cultura dei sapori antichi, per riscoprire il sapore e il gusto del vero pomodoro San Marzano.In Italia, sono 38.000 le aziende agricole impegnate nella coltivazione del pomodoro (14.400 nella produzione del pomodoro da trasformazione e 23.500 nella produzione da quello da mensa). In volume, la produzione è pari a 4.900.000 tonnellate di pomodoro per la trasformazione (43.7 % nel Nord Italia, 7% nel centro e 49,3% nel Sud Italia). La produzione ha raggiunto, anche grazie ai buoni prezzi proposti ai coltivatori in sede di contrattazione, risultati più elevati rispetto alla media degli anni precedenti. Nel corso del 2008, il prezzo del pomodoro da industria è aumentato di circa il 60% e ciò è avvenuto sia in Italia che in Spagna, che è il secondo produttore a livello Ue.  Gli auspici degli operatori è ora di mantenere in futuro le buone performance del 2008 e consolidare il sistema produttivo della trasformazione industriale del pomodoro che vede l’Italia leader a livello europeo ed internazionale. In Campania questo settore risulta essere strategico in quanto sussistono sul territorio regionale circa il 70% delle aziende di trasformazione operanti in Italia. Oltre cento aziende con un occupazione di circa 8.000 posti fissi e circa 15.000 stagionali. A questo valore, di per sè elevato, bisogna aggiungere tutto l’indotto, rappresentato da officine meccaniche che realizzano impianti, manutenzione degli stessi, le industrie degli imballaggi e dei servizi annessi alla certificazione dei qualità.In Campania si stima che il fatturato delle imprese dedite alla trasformazione del pomodoro, nel 2007 ha superato i 2.000 milioni di Euro, a fronte di un fatturato dell’intero sistema Italia stimato intorno ai  4.000 milioni di Euro, quindi il 50 % del fatturato italiano viene prodotto in Campania. Le esportazioni raggiungono circa il 50 % della produzione dando vita a movimentazioni interessanti per la sopravvivenza dei porti di Napoli e Salerno.