Chiusura VIII ediz. Ispani Jazz Festival

Gran concorso di pubblico alla vigilia di Ferragosto nel parco di Villa Olga per la serata finale dell’VIII edizione dell’Ispani Jazz Festival, rassegna voluta dal Sindaco Edmondo Iannicelli e dal suo assessore allo spettacolo Michele Morabito, con il contributo della Provincia di Salerno, la collaborazione della Proloco di Giuseppe Cristoforo Milo e la direzione artistica del Band leader Gerardo Di Lella. Dopo i primi due appuntamenti che hanno salutato sulla prestigiosa ribalta Frank Gambale, il chitarrista jazz-fusion australiano, noto per la tecnica dello sweep picking, con il nuovo gruppo Frank Gambale Force “G”, con il leader alla chitarra e voce,  Caterina “Boca” Gambale vocalistHans Zermuehlen alle tastiere e cori,  Ian Martin al basso e cori  e  Joel Taylor alla batteria, il quale ha promesso di ritornare in autunno per tenere una masterclass per passare poi il testimone alla voce di Walter Ricci, l’artista napoletano che si è presenato al pubblico in quintetto con Luca Roseto al sax alto, Michele Di Martino al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Franco Gregorio alla batteria, latore di uno stile contaminato da nuove sonorità, spaziante dal jazz al pop, l’ultima serata è stata affidata alla tradizione e al futuro del jazz italiano, al pianista genovese Dado Moroni e al contrabbassista Gianluca Renzi. Due strumentisti innamorati dell’America che sono andati a vivere a New York per andare a suggere la linfa dalle radici di quel grande albero che di lì ha poi steso i suoi rami in tutto il mondo, si sono incontrati ad su nove brani. La fantasia di Dado Moroni, assolutamente libero da cliché, sempre estremamente classico e comunicativo,  l’approccio al ritmo estremamente creativo di Gianluca Renzi, che sfrutta appieno le colorazioni timbriche del suo strumento, ma ritorna puntuale nel seguire la strada indicata da Moroni e a proporre egli stesso delle deviazioni, sono stati gli ingredienti di questo spirito attualizzato del proporre standards: la bellezza del jazz sta nell’infinità di soluzioni, nella libertà dell’improvvisazione, nel divertimento che nasce tra i musicisti quando si suona sapendosi ascoltare, divertissement che si è trasformato subito in una conversazione strettamente familiare tra i due solisti e il pubblico. Il duo ha iniziato con “If j had lost”, per poi omaggiare il genio di Louis Armstrong con una evansiana “What a wonderful world”, in forma di waltz. Ancora una ballad “My one only love” che ha fatto impugnare a Gianluca Renzi l’archetto, per una old America dalle molteplici eredità tra cui quella europea, prima di lasciare la ribalta a “Solo Dado” in cui Moroni ha dedicato un brano al suo pianista preferito McCoy Tyner  “Brother Alfred”. Mancava giusto mezz’ora allo scadere del compleanno del direttore artistico Gerardo Di Lella ed ecco la sorpresa di “Happy Birthday to You” ricca di spunti melodici ed emotivi. Stavolta tocca al contrabbasso esibirsi da solo e Renzi sceglie un “Blues” cinematografico, ovvero il leitmotiv di “Nuovo Cinema Paradiso” di Ennio Morricone, specchio di un rarefatto lirismo. “Tutti possono partecipare al costruzione di un tema di una melodia” ha affermato Dado Moroni, sulle tracce di Barry Harris, pianista di Charlie Parker, e il pubblico ha subito dettato una “serie”, su cui il duo ha costruito un improbabile Ispani Blue. Ancora un celebre standard “Close your eyes” speziato dal gusto boppistico della citazione che ha fatto passare i due solisti attraverso la Carmen di Bizet, i ritmi latin de’ “La cucaracha” passando dagli indiani Cerokee agli esotismi di Caravan. La visita dell’amico pianista Giacomo Aula che sarà a Torre Orsaia a fine agosto per un workshop jazzistico, prima di chiudere con un pezzo di Bird, “Anthropology”, in cui il linguaggio lirico si espande sulle ali di una sonorità frantumata. Applausi calorosissimi della platea a cui Dado Moroni e Gianluca Renzi hanno risposto con una vivida “Estate”di Bruno Martino.