Maternità con gli anta!

di Rita Occidente Lupo

Mamme sempre meno giovani. I ritmi austeri di vita, per la singhiozzante economia, non rendono facile la scelta coniugale. Ed allentano il desiderio genitoriale. Alla famiglia patriarcale d’un tempo, prolifera, la mononucleare contemporanea. Con ritardata maternità. Da Sheffield, la ricerca  secondo la quale l’evoluzione ‘selezionerà” le donne in grado di procreare più tardi, dando loro un vantaggio sulle altre. La constatazione, da una campionatura finlandese: nel 1700 e nel 1800, su 1591 donne che si sposavano giovani, uomini di solito molto più vecchi. Ciò probabilizzava vedovanze precoci, al punto che dopo i 35 anni, il numero di coniugate declinava. I figli vantavano madri più giovani, mentre quelle che generavano la prole anche in età più avanzata, non avevano la possibilità di farlo. Attualmente, in molte società occidentali, la donna partorisce dopo i 40 anni. C’è da attendersi una selezione naturale. L’età della menopausa è rimasta la stessa, mentre quello che è cambiato, il numero di figli procapite, in Italia sceso a 1,2, molto al di sotto del tasso necessario a garantire la sopravvivenza della specie di 2,11. Lievitano comunque le ultraquarantenni: 12383 nel 1995, 32578 nel 2008. Oltre ai risvolti di natura sociale, quelli psicologici hanno la loro valenza. Mamme meno pazienti, anche se più mature, meno scattanti, anche se più sagge, delineano un nuovo identikit.