Il Beato Pio IX e la Corona Angelica

don Marcello Stanzione

 Il rosario di san Michele o Corona angelica è stato particolarmente raccomandato ai fedeli cattolici dal papa Pio IX, recentemente beatificato. Ecco come andarono i fatti. In Italia il monastero delle carmelitane di Vetralla (VT) ha praticato una fervente devozione all’arcangelo Michele fin dal tempo della sua fondazione nell’anno 1669, specialmente per mezzo della Corona angelica, e se n’è fatto propagatore tra i fedeli, sostenuto anche dall’opera della consorella carmelitana la Venerabile Maria Angela Colomba, morta in concetto di santità il 15 giugno 1751. secondo la tradizione, questa forma di devozione viene dal Portogallo, dove san Michele l’avrebbe rivelata alla sua grande devota la suora carmelitana Atonia d’Astonac. A lei promise che, chi l’avesse recitata prima della comunione eucaristica avrebbe avuto per compagno, durante quest’atto di unione con Cristo, un angelo di ogni coro angelico .Inoltre, a chi recita quotidianamente la corona angelica, san Michele ha promesso l’assistenza,  in vita, dei santi angeli e dopo la morte, la liberazione dell’anima sua e dei suoi parenti dalle pene del purgatorio. La Corona angelica ebbe maggiore diffusione dal 1851, perché le monache di Vetralla riuscirono a farla indulgenziare da Pio IX: suor Marianna Felice chiese l’aiuto del fratello, impiegato in Vaticano, e questi ottenne che il papa ordinasse l’esame della Corona angelica alla Congregazione dei Riti. L’8 agosto il cardinale Lambruschini, suo prefetto, firmò il decreto di approvazione, in cui sono specificate le indulgenze sia parziali che plenarie. Successivamente le Carmelitane di Vetralla chiesero a Pio IX che le indulgenze, già concesse, fossero applicabili ai defunti; e il cardinale Aquini, prefetto della Congregazione delle Indulgenze, lo ottenne vivae vocis oracolo nell’udienza con Pio IX del 24 novembre 1851. L’8 settembre dell’anno seguente la Congregazione dei Riti comunica alle monache che il papa ha accolto la loro richiesta di far lucrare le medesime indulgenze anche a quei fedeli che, non sapendo leggere il testo delle 9 invocazioni recitassero i Pater e Ave. Infine il 3 settembre 1868, Pio IX concesse l’indulgenza plenaria – alle solite condizioni – anche a chi visita la chiesa delle Carmelitane di Vetralla nella festa di san Michele arcangelo del 29 settembre o in uno dei giorni immediatamente precedenti o seguenti: anche questa indulgenza è applicabile ai defunti. Per la recita della Corona angelica o rosario di san Michele si usa una coroncina apposita composta di nove gruppi formati da tre grani ciascuno: su questi grani della Corona si recitano le tre Ave Maria al Signore per intercessione di san Michele e per intercessione di ciascuno dei nove cori celesti, alternate dalla recita di un Pater, segnato dal grano intermedio. Con la prima invocazione si chiede al Signore che attraverso i Serafini si possa essere animati dalla fiamma di carità e di esercitare tale virtù a gloria di Dio e a vantaggio del prossimo. Con la seconda invocazione si chiede che per l’intercessione dei Cherubini, il Signore ci conceda la grazia di abbandonare la via del peccato e di camminare alacremente nella via della perfezione cristiana. Alla terza invocazione i fedeli chiedono ai troni lo spirito di vera e sincera umiltà. Alle Dominazioni invece si chiede il controllo sulle passioni. Con la quinta invocazione i devoti agli angeli chiedono alle Potestà di essere protetti dalle insidie diaboliche. Alle Virtù poi si chiede di superare felicemente le difficoltà materiali e spirituali. Con la settima invocazione ai Principati si chiede al Signore di riempire le nostre anime dello spirito di pronta obbedienza a coloro che da Dio sono stati costituiti in autorità. Agli Arcangeli si chiede il dono della perseveranza nella fede ed infine all’ultimo coro degli Angeli si chiede di essere da loro custoditi nel bene durante la presente vita e poi condotti in Paradiso. Al termine della Corona Angelica si recitano gli ultimi quattro Pater in onore degli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele ed in onore del proprio santo angelo custode.  I membri dell’associazione Milizia di san Michele Arcangelo ogni martedì sera nei loro cenacoli angelici dopo aver fatto la supplica ardente ai Santi Angeli di Dio recitano in gruppo la Corona Angelica. La recita personale e quotidiana di detta corona è vivamente raccomandata ad ogni membro di detta associazione cattolica.