Salerno: “La povertà nel sud del mondo” conferenza Caritas diocesana

  Martedì 27 aprile, con inizio alle ore 18, presso il salone della Caritas diocesana, in Via Bastioni, 4 a Salerno, si terrà una conferenza dal titolo “La povertà nel Sud del mondo”.  Relatore dell’incontro sarà padre Alex Brai, missionario saveriano con esperienza in Camerun. La conferenza è la terza del ciclo “Nuove povertà, nuove emergenze”, organizzato dalla Caritas diocesana nell’ambito dell’organo di formazione Scuola della Carità. Come ha scritto il Cardinale Angelo Comastri, ‘Nel mondo c’è chi spreca e c’è chi crepa’. Il Sud del Mondo, come è noto, soffre di un’atavica condizione di povertà e degrado: circa un miliardo di persone soffrono la fame e la sete, centinaia di migliaia di persone l’anno muoiono per malattie che in occidente sono curabilissime, guerre etniche falcidiano gli stati più poveri, non c’è lavoro, casa, servizi igienici, scolarizzazione. Tuttavia, la condizione di povertà estrema dei paesi del Sud del mondo (generata anche dagli interessi economici degli stati occidentali) è bilanciata da una grande ricchezza interiore di quelle popolazioni, che manifestano grande gioia di vivere e dignità, mantenendo al centro della società la ‘persona’; in Italia e nel Nord del mondo, avviene il contrario: prevalgono il culto delle cose e l’egoismo, il mal di vivere e lo stress. La Caritas si attiva continuamente anche per i poveri più lontani, attraverso il suo settore ‘Mondialità’: basti pensare agli aiuti raccolti per la recente catastrofe di Haiti, che ha avuto proprio la Caritas diocesana come centro di coordinamento. La presenza dei giornalisti è particolarmente gradita, anche per animare un dibattito sul ruolo e le responsabilità che gli occidentali, e i salernitani, possono avere per sostenere la ripresa di quella parte del mondo.

2 pensieri su “Salerno: “La povertà nel sud del mondo” conferenza Caritas diocesana

  1. sono stato sempre dell’idea di sostenere,formare ad un’agricoltura moderna,ecc e non assistere queste povere persone…aiutarli come fanno tante brave persone di chiesa da parecchi lustri e che pagano con la lor vita nel fare questo.

    Meno parole ideologiche in Italia e più fatti nella martoriata Africa

  2. Cosa potrei dire, che mi vergogno di essere un cittadino di un Paese soprasviluppato? No, non lo dico. Però il nostro Governo, come tutti gli altri governi di altrettanti paesi ricchi, si dovrebbero vergognare di non dare una sufficiente e valida assistenza ed insegnamento a quel popolo , e istruirlo come si può sviluppare la loro economia sufficiente per essere in grado di sfamarsi con le proprie forze. Si dovrebbero invadere quei Paesi poveri, non per conquistare, ma per dare il proprio cuore , le tecnogie moderne per la coltivazione di frumenti ed altri beni di prima necessità, mandare migliaia di medici con valige colme e grevi di medicinali,onde salvare da sicura morte vecchi, donne e bambini da sicura morte ,scellerata e crudele. No! non sono bene accette le chiacchiere. Occorono i fatti scaturiti dall’animo dei veri cristiani. Coloro che ancora usano l’appellativo: FRATELLO!
    Un abbraccio .

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