I negatori della realta’ degli angeli I^parte

don Marcello Stanzione

Almeno sino all’inizio degli anni ‘70 del secolo scorso, in un clima sociale in cui la fede cattolica era un aspetto comune dell’esistenza della grande maggioranza delle persone e delle istituzioni, gli angeli avevano indiscutibilmente la loro pacifica collocazione. Eccetto il caso di coloro che, soprattutto per motivi politici, professavano un rigido materialismo, per la stragrande totalità era normale considerare Dio creatore delle realtà visibili ed invisibili e con ciò si intendeva gli angeli buoni da invocare e quelli cattivi o diavoli da cui proteggersi. Oggi la situazione è drasticamente mutata ed il cristiano che, essendo fedele al magistero del cattolicesimo e vuole consapevolmente recitare la famosa orazione “Angelo di Dio” ed insegnarlo ai propri figli deve combattere due errori. Il primo è costituito dalla pseudospiritualità della New Age che ha riempito le librerie di libri fasulli e demenziali sugli angeli, mentre quelli seri si fa molta fatica a trovarli perché sono diabolicamente esclusi dal circuito commerciale delle grandi case editrici. Il secondo errore ancora più subdolo viene dall’interno di un certo mondo cattolico solo nominalmente ma ormai proteatantizzato alla Bultmann dove ti spiegano, quasi compatendoti, che gli angeli sono solamente dei …generi letterari, cioè non esistono realmente! La gran parte dei teologi protestanti odierni, seguiti da alcuni teologi cattolici esclude che gli angeli siano delle realtà personali; ed afferma che essi siano semplici simboli figurativi della provvidenza di Dio o personificazioni della sollecitudine divina nei confronti degli esseri umani. Nella loro interpretazione, per afferrare rettamente il senso dei testi sacri riguardanti gli angeli e sufficiente cambiare ogni volta il termine”angelo” con la parola “Dio”, cioè gli angeli sarebbero semplicemente degli artifici letterari. Secondo il catechismo della chiesa Cattolica, gli angeli sono creature spirituali che continuamente glorificano Dio e servono i suoi disegni salvifici nei confronti delle creature umane. Il grande teologo Tommaso d’Aquino affermava che gli angeli cooperano ad ogni nostro bene. Il pontefice Benedetto XVI parlando degli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, afferma che ognuno di essi “Ha svolto una peculiare missione nella storia della salvezza”, mentre “l’invisibile presenza di questi spiriti beati ci è di grande aiuto e conforto”. Il papa sottolinea che molti santi canonizzati “intrattenevano con gli angeli un rapporto di vera amicizia, e numerosi sono gli episodi che testimoniano la loro assistenza in particolari occasioni”. Dunque gli angeli non sono dei generi letterari essi esistono e si danno molto da fare per proteggerci e salvarci portandoci in Paradiso alla nostra morte. Un’indagine del Cesnur (Centro studi sulle Nuove Religioni) rivela che su un campione nazionale di mille intervistati dai 14 anni in su, il 67,36 per cento degli italiani crede negli angeli. Il dato scende al 59,02 per cento tra chi ha un’età compresa fra i 30 e i 60 anni e sale al 71,07 per cento fra chi ha un’età compresa fra i 14 e i 19 anni. I cattolici praticanti, quanto a credenza negli angeli (70,24) si differenziano solo lievemente dal resto della popolazione. Osserva acutamente il sociologo Massimo Introvigne, curatore della ricerca del Cesnur: “Proprio questo dato, insieme al fatto che agli angeli credano di più i giovani, dimostra che la credenza negli angeli in gran parte non deriva dal cattolicesimo tradizionale ma dalla cultura popolare, dalla televisione, dal cinema. Sono angeli postmoderni, non necessariamente cristiani”. Insoma gli angeli sono di moda. Sono spesso rappresentati frequentemente nei films, nelle trasmissioni televisive e nella pubblicità. Spesso purtroppo oggi essi non sono altro che figure di una mitologia “debole”, che indica una bellezza e bontà ideale, l’espressione di una spiritualità “confortevole”, priva di dogmi e di precetti morali da osservare e quindi una religiosità senza problemi… Eppure, come vedremo in questo semplice ABC sugli angeli, la tradizione culturale sugli spiriti celesti ha ben altro significato, come dimostrano l’esegesi biblica, la riflessione teologica, le biografie dei santi e le testimonianze letterarie da Dante a Rilke. Abbiamo sottolineato nel titolo di questa introduzione che gli angeli sono degli esseri invisibili perché noi normalmente non li vediamo.