Salerno: “Io tengo il DNA targato Napoli"

Sabato 27 febbraio, alle ore 21.00, al teatro S. Demetrio di Salerno, per la rassegna promossa dal consorzio Sial diretto da Eugenio Paolantonio, andrà in scena “Io tengo il Dna targato Napoli” con Lucia Cassini come attrice protagonista. Uno spettacolo scritto e diretto da Dino Verde. In scena anche Francesco Spera, Dario Massimo e “Il Babà Bellet. Da una idea di Don Lurio. Questo spettacolo, scritto e diretto da Dino Verde, vede protagonista una veterana delle scene e della canzone, colei che a giusto titolo è stata definita “una Totò in gonnella”, Lucia Cassini. Nel suo allestimento viene sviscerata l’anima simbolica, reale, ironica e comica che è propria del napoletano, con quella napoletanità che diventa a pieno titolo una categoria esistenziale, un modus vivendi intramontabile oltre ogni facile stereotipo. Con lei in scena anche Enzo Borrino e Giovanni Ribò. «Io tengo il Dna targato NA» parte da uno spunto sagace: ogni uomo possiede un Dna, per tutti i napoletani, invece, ne basta uno solo: «Dio Nostro Aiutaci». «La comicità di questo spettacolo» dice Lucia Cassini è affidata a varie tipologie teatrali, dalla farsa al varietà, dall’ avanspettacolo alla commedia dell’ arte napoletana. è una satira ispirata ai vizi, ai difetti e alle virtù degli abitanti della città partenopea. In fondo ogni napoletano è ingegnere e architetto perché tutti i giorni, deve ingegnarsi ad inventare l’ inverosimile per vivere. Oltre alle canzoni e alle parodie partenopee ispirate alla vita quotidiana verrà presentato, su idea di Don Lurio, uno spettacolo dedicato al famoso coreografo di «Studio Uno». Lo spettacolo che giunge a Salerno coincide con la celebrazione dei quarant’anni di carriera di Lucia Cassini, svolta tra lavori teatrali, musicali e cinematografici, una vita trascorsa a calcare i palcoscenici senza mai allontanarsi dalla vita pulsante della propria terra che muta con l’artista e che attraverso i suoi occhi continuamente vive. Il lavoro raccoglie gran parte del repertorio dell’artista,attinto dalla tradizione classica della canzone napoletana e dalla commedia dell’arte, integrato con testi contemporanei scritti per lei da autori quali Dino Verde.