Salerno: arrestato molestatore

Nell’ambito dei servizi di prevenzione e repressione dei reati, attuati dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico diretto dal Vice Questore Aggiunto dr.ssa Rossana Trimarco, Agenti della Sezione Volanti sono intervenuti, alle ore 19.45 di ieri, in Piazza Vittorio Veneto, a Salerno, a seguito della segnalazione di una lite in atto tra più persone. Giunti immediatamente sul posto, i Poliziotti hanno identificato un gruppo di giovani, tra cui una ragazza minorenne, la quale ha riferito loro che poco prima, a bordo di un autobus di linea del C.S.T.P. aveva subito violenza sessuale da parte di un uomo, poi identificato per R. A., 49enne di Vietri Sul Mare, che dopo essersi qualificato come appartenente alla Polizia per intimorirla, l’aveva ripetutamente palpeggiata nelle parti intime del suo corpo. Gli Agenti, calmati gli amici della minorenne, vittima della violenza, che avevano affrontato l’aggressore, bloccavano R. A. che, sottoposto a perquisizione personale veniva trovato in possesso di un falso distintivo della Polizia di Stato che è stato sequestrato. I Poliziotti, raccolte le testimonianze dei presenti, hanno tratto in arresto R. A. per il reato di violenza sessuale. L’arrestato, che al termine delle formalità di rito è stato condotto presso il Carcere di Salerno, non è nuovo ad episodi del genere; infatti dagli atti d’ufficio risulta già arrestato, per identico reato, agli inizi dell’anno 2009. In quella occasione R.A., sabato 10 gennaio 2009, mentre viaggiava a bordo di un autobus di linea del C.S.T.P., tra i comuni di Cava de’ Tirreni e Salerno, dopo aver mostrato un’arma (poi risultata giocattolo) ed una placca con distintivo della Polizia, e dopo aver bloccato una ragazza ventenne trattenendola per i polsi, la palpeggiò nelle parti intime, approfittando dell’assenza di altri passeggeri che, frattanto, erano scesi a precedenti fermate. Nella circostanza, gli Agenti della Squadra Mobile di Salerno, ricostruito l’identikit dell’aggressore e dopo alcuni giorni di indagini, fecero irruzione presso l’abitazione di R.A., già noto per precedenti analoghi commessi nell’anno 1994 e, nel corso della perquisizione, rinvennero e sequestrarono gli oggetti usati per costringere la vittima ad assecondare i suoi impulsi sessuali.