E’ la famiglia la prima scuola

Antonio Pirpan

I gravi fatti di violenza che ogni giorno accadono in famiglia, a scuola, tra la gente, negli stadi di calcio e nei luoghi di lavoro, fanno parte del comportamento di tante persone e, quel che è peggio, coinvolgono il mando dei giovani, i cui problemi esistenziali, la loro condizione emotiva, le loro relazioni conflittuali e affettive, il loro mondo di passioni e di deliri, la loro poliesistenza nel reale e nell’immaginario, costituiscono spesso per gli adulti una galassia sconosciuta o un cosmo inesplorato.La glaciale indifferenza rispetto a questo mondo rappresenta un confine invalicabile, una condizione di totale incomunicabilità e, a volte, una ragione di odio e di radicale scontro tra generazioni. E’ la famiglia dove si “consuma” la maggior parte delle violenze sulle donne ei bambini. I principali casi di disadattamento e di “bullismo a scuola” riguardano allievi provenienti da ambienti malsani, da famiglie disgregate, , molto conflittuali e aggressive, con genitori separati o in fase di separazione, culturalmente sottosviluppate, povere ed emarginate. Spesso, se non sempre, queste famiglie fanno ricadere sulla scuola e sugli insegnanti la responsabilità dei comportamenti deviati dei figli, rifiutando ogni possibilità di collaborazione. Ed è in questo scenario che vanno lette le tante aggressioni e minacce di alunni e genitori nei confronti di presidi e insegnati. I compito principale di tutte le istituzioni educative, a partire dalla famiglia, e subito dopo dalla scuola, è quello di costruire e di diffondere una nuova cultura e una nuova etica della  convivenza e della tolleranza, attraverso l’esempio e la condotta di ogni giorno, diversa dalla cultura della sopraffazione e della intolleranza, così diffusa e presente nella comunità di vita e nell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi. Diversamente, scuola e famiglia abdicano alla loro funzione educativa e tradiscono il proprio ruolo. In Italia c’è una vera emergenza del vivere civile e del rispetto delle regole che riguarda tutti, genitori, scuola, famiglia, mass-media. Un grido d’allarme  di fronte al quale non si può e non si deve restare indifferenti, perché è un problema che riguarda l’intero Paese, e non solo la Scuola.